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Fiere in Romagna SagreRomagnole
Affrontare la questione gas ed energia, edizione etica
Come sappiamo abbiamo quest'annosa questione del gas (e in generale dobbiamo combattere la crisi climatica). Tuttavia è prassi ormai coadiuvata che a scontarla sia la comune cittadinanza e quasi mai chi detiene le maggiori responsabilità. Ne è dimostrazione la "miriade di piccole azioni quotidiane" che ci vengono suggerite (o raccomandate o imposte) negli ultimissimi tempi. Premesso che queste azioni vanno in ogni caso bene penso sia giusto (da qui edizione etica) riequilibrare la bilancia, tirando fuori una serie di misure che non gravano sui privati cittadini, bensì o sullo stato o sulle grandi aziende, che, ribadiamolo, hanno colpe ben maggiori. Metterò queste azioni in irdine di peso, cattiveria, fattibilità, dal piccolo al grande, per capirci.
Rastrelliere per bici in tutti gli edifici pubblici, davanti ai condomini e soprattutto dentro gli a droni degli stessi. (A carico dei comuni)
Dico, gente, amo andare in bici, ma certe volte è improponibile, soprattutto se me la devo salire in un ascensore poco spazioso o se devo lasciarla fuori, lontano da dove sto andando. A proposito di questo: problema furti.
Prevedere un rimborso integrale in caso di furto di bicicletta (ovviamente con indagini, altrimenti alto rischio di truffa, chiaro) (a carico dello stato)
Il buono mobilità (e in generale la diffusione della mobilità dolce) è stato importante e al sud specialmente i mezzi di questo tipo potrebbero essere usati anche in pieno inverno. Però chiaro, se mi rubano la bici (facile che accada) io sarò portato a usarla di meno. E poi è scorretto che ci vada fregato perché sto prendendo un mezzo non a motore, se, nel concreto, sto facendo "qualcosa di buono"
Fissare un prezzo nazionale per l'abbonamento mensile, trimestrale, semestrale e annuale sia dei mezzi pubblici del comune, sia dei mezzi che connettono comuni vicini (per i pendolari)
Da Palermitano mi viene da piangere a sapere che a Milano l'abbonamento, comprensivo di tutti i mezzj (solo per il comune) è 40€ + sconti (mensile) e con il servizio livello milano, quando noi paghiamo 50€ (con possibilità di farlo solo mensile) e il livello è quello di Palermo (cioè sottozero). Nel frattempo poi sento dire delle proposte di Firenze di 20€ annuale e mi viene da emigrare direttamente. Un prezzo unico, fissato su base nazionale, che sia obbligatorio per tutti i comuni è l'ideale (cosìpotremmo un giorno passare a un prezzo unico direttamente per il territorio nazionale). Ovviamente a prezzo basso.
Ancora meglio poi sarebbe seguire la direzione di spagna e germania, con mezzi direttamente gratis (spagna) o treni a 9€ mensili in tutta la germania.
Sempre rimanendo in tema di mobilità poi:
Implementare ulteriormente il traffico su rotaia (e anche il traffico merci, su rotaia) su tutto il territorio ponendo come standard che le 5 città maggiori delle regioni più grandi e le 3 città maggiori delle regioni più piccole siano tra loro collegate con l'alta velocità (250+ km/h) (carico statale, regionale e anche trenitalia deve spenderci, anche se a perdere)
Meno auto, meno industrie che destinino i fossili al carburante, anche se la questione qui è complessa. Andiamo ora un po' nello specifico nel settore dell'energia:
intanto leviamo le fasce di prezzo dell'energia: avviare la lavastoviglie di dì (quando quindi la produci anche con un bell'apporto di fotovoltaico) feriale non dovrà costare di più che farlo di sera.
Ora, chiaro, legge della domanda e dell'offerta quindi di giorno costa di più, che c'è più domanda.. beh, sticazzi della domanda e dell'offerta. La notte va sgravata il più possibile da carichi, in modo da salvaguardare le scorte di gas, che sennò dovranno essere usate di più per soddisfare la richiesta aggiuntiva serale. Se non si riesce a soddisfare questo modesto, ma rilevante, aumento di richiesta durante il giorno toccherà anche:
installare OBBLIGATORIAMENTE (carico statale) pannelli fotovoltaici E SOLARI (acqua calda/riscaldamento) sui tetti degli edifici, dando priorità a zone non in ombra (quindi con edifici tutti bassi, o tutti alti, se misti prima quelli alti) (carico comunale/regionale/statale).
Ora un paio di manovre "piccole", per rifiatare:
istituire un fondo per l'installazione di piani cottura a induzione
istituire un fondo per l'installazione di pompe di calore o gli inefficienti scaldabagni elettrici
Riprendiamo con un caricone da 90:
Bloccare il prezzo dell'elettricità proveniente da fonti rinnovabili a un prezzo basso, pagando alle aziende fornitrici la differenza con il prezzo dell'elettricità prodotta con fonti fossili. (Carico statale, ma anche a carico proprio delle produttrici fossili, come vedremo verso la chiusura)
A livello europeo produciamo circa il 40% (più o meno, può essere 35% o 45%, sono da telefono, minsecca controllare mentre scrivo) dell'energia da fonti rinnovabili e dal nucleare e il resto dal fossile. Ora, in teoria i costi di produzione sono bassi per queste fonti e quindi i prezzi potrebbero essere bassi, ma sato che le fonti fossili sono schizzate alle stelle e noi compriamo comunque a questi prezzi allora anche il prezzo dell'energia dalle rinnovabili e dal nucleare è salito (sempre per la legge della domanda e dell'offerta, la mano (invisibile) del nemico è sempre in agguato). Ora, posto che secondo me è immorale questa uguaglianza dei prezzi e che quindi il prezzo dell'energia debba essere calmierato è pure vero che dobbiamo chinare il capo al dio capitalismo, altrimenti investire nel rinnovabile non conviene più tanto, quindi la differenza con il prezzo delle fossili va data alle aziende """virtuose""". Purtroppo. Finiamo con qualcosa che sarà impopolare:
Ridurre l'orario di apertura delle aziende energivore. A maggior ragione se non si sono riconvertite. Ai dipendenti sarà ovviamente pagata la differenza, come se lavorassero a tempo pieno. Se l'azienda dovesse chiudere lo stato si farà carico dei dipendenti finché non trovano un altro lavoro oppure fino a un anno dopo la fine della guerra.
alternativamente istituire orari differenziali, in base alla disponibilità energetica prevista per i giorni successivi. Non sarà il sistema energetico ad adeguarsi alle necessità del settore industriale, ma viceversa (almeno per quanto riguarda la corrente elettrica vera e propria)
Invece di tutelare le aziende che sottraggono tanta energia o che non hanno effettuato la transizione energetica a scapito della cittadinanza vediamo di tenere le fabbriche chiuse un po' più a lungo. Sia chiaro i singoli lavoratori vanno tutelati, il sistema no. Se la crescita economica rallenta va bene. Ora direi che abbiamo, bene o male, finito... la prossima volta che si parla di cuocere la pasta a fuoco spento (che poi oh, è comunque fattibile) tirate fuori questo post e iniziate a rendervi conto di quanto il grosso non dipenda da noi e i costi non debbano essere sulle nostre spalle, così come la responsabilità (o almeno il grosso di questa) Noterete che a parte treni, rastrelliere e pannelli mi sono limitato a misure non infrastrutturali, quindi eseguibili "nell'immediato". Ci terrei comunque a spendere altre due parole su chi debba pagare i costi di queste manovre. Mentre le nostre bollette si alzano aziende come ENI fanno i milioni i miliardi, M I L I A R D I https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/07/risultati-secondo-trimestre-2022.html e https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/02/eni-risultati-del-quarto-trimestre-2021.html Io direi che sarebbe anche il caso di sfruttare questi soldi a livello statale, visto che queste aziende (ENI è solo un esempio) sono le principali responsabili della crisi climatica (oltre alle industrie). E beh, questo è quanto.
Come sappiamo abbiamo quest'annosa questione del gas (e in generale dobbiamo combattere la crisi climatica). Tuttavia è prassi ormai coadiuvata che a scontarla sia la comune cittadinanza e quasi mai chi detiene le maggiori responsabilità. Ne è dimostrazione la "miriade di piccole azioni quotidiane" che ci vengono suggerite (o raccomandate o imposte) negli ultimissimi tempi. Premesso che queste azioni vanno in ogni caso bene penso sia giusto (da qui edizione etica) riequilibrare la bilancia, tirando fuori una serie di misure che non gravano sui privati cittadini, bensì o sullo stato o sulle grandi aziende, che, ribadiamolo, hanno colpe ben maggiori. Metterò queste azioni in irdine di peso, cattiveria, fattibilità, dal piccolo al grande, per capirci.
Rastrelliere per bici in tutti gli edifici pubblici, davanti ai condomini e soprattutto dentro gli a droni degli stessi. (A carico dei comuni)
Dico, gente, amo andare in bici, ma certe volte è improponibile, soprattutto se me la devo salire in un ascensore poco spazioso o se devo lasciarla fuori, lontano da dove sto andando. A proposito di questo: problema furti.
Prevedere un rimborso integrale in caso di furto di bicicletta (ovviamente con indagini, altrimenti alto rischio di truffa, chiaro) (a carico dello stato)
Il buono mobilità (e in generale la diffusione della mobilità dolce) è stato importante e al sud specialmente i mezzi di questo tipo potrebbero essere usati anche in pieno inverno. Però chiaro, se mi rubano la bici (facile che accada) io sarò portato a usarla di meno. E poi è scorretto che ci vada fregato perché sto prendendo un mezzo non a motore, se, nel concreto, sto facendo "qualcosa di buono"
Fissare un prezzo nazionale per l'abbonamento mensile, trimestrale, semestrale e annuale sia dei mezzi pubblici del comune, sia dei mezzi che connettono comuni vicini (per i pendolari)
Da Palermitano mi viene da piangere a sapere che a Milano l'abbonamento, comprensivo di tutti i mezzj (solo per il comune) è 40€ + sconti (mensile) e con il servizio livello milano, quando noi paghiamo 50€ (con possibilità di farlo solo mensile) e il livello è quello di Palermo (cioè sottozero). Nel frattempo poi sento dire delle proposte di Firenze di 20€ annuale e mi viene da emigrare direttamente. Un prezzo unico, fissato su base nazionale, che sia obbligatorio per tutti i comuni è l'ideale (cosìpotremmo un giorno passare a un prezzo unico direttamente per il territorio nazionale). Ovviamente a prezzo basso.
Ancora meglio poi sarebbe seguire la direzione di spagna e germania, con mezzi direttamente gratis (spagna) o treni a 9€ mensili in tutta la germania.
Sempre rimanendo in tema di mobilità poi:
Implementare ulteriormente il traffico su rotaia (e anche il traffico merci, su rotaia) su tutto il territorio ponendo come standard che le 5 città maggiori delle regioni più grandi e le 3 città maggiori delle regioni più piccole siano tra loro collegate con l'alta velocità (250+ km/h) (carico statale, regionale e anche trenitalia deve spenderci, anche se a perdere)
Meno auto, meno industrie che destinino i fossili al carburante, anche se la questione qui è complessa. Andiamo ora un po' nello specifico nel settore dell'energia:
intanto leviamo le fasce di prezzo dell'energia: avviare la lavastoviglie di dì (quando quindi la produci anche con un bell'apporto di fotovoltaico) feriale non dovrà costare di più che farlo di sera.
Ora, chiaro, legge della domanda e dell'offerta quindi di giorno costa di più, che c'è più domanda.. beh, sticazzi della domanda e dell'offerta. La notte va sgravata il più possibile da carichi, in modo da salvaguardare le scorte di gas, che sennò dovranno essere usate di più per soddisfare la richiesta aggiuntiva serale. Se non si riesce a soddisfare questo modesto, ma rilevante, aumento di richiesta durante il giorno toccherà anche:
installare OBBLIGATORIAMENTE (carico statale) pannelli fotovoltaici E SOLARI (acqua calda/riscaldamento) sui tetti degli edifici, dando priorità a zone non in ombra (quindi con edifici tutti bassi, o tutti alti, se misti prima quelli alti) (carico comunale/regionale/statale).
Ora un paio di manovre "piccole", per rifiatare:
istituire un fondo per l'installazione di piani cottura a induzione
istituire un fondo per l'installazione di pompe di calore o gli inefficienti scaldabagni elettrici
Riprendiamo con un caricone da 90:
Bloccare il prezzo dell'elettricità proveniente da fonti rinnovabili a un prezzo basso, pagando alle aziende fornitrici la differenza con il prezzo dell'elettricità prodotta con fonti fossili. (Carico statale, ma anche a carico proprio delle produttrici fossili, come vedremo verso la chiusura)
A livello europeo produciamo circa il 40% (più o meno, può essere 35% o 45%, sono da telefono, minsecca controllare mentre scrivo) dell'energia da fonti rinnovabili e dal nucleare e il resto dal fossile. Ora, in teoria i costi di produzione sono bassi per queste fonti e quindi i prezzi potrebbero essere bassi, ma sato che le fonti fossili sono schizzate alle stelle e noi compriamo comunque a questi prezzi allora anche il prezzo dell'energia dalle rinnovabili e dal nucleare è salito (sempre per la legge della domanda e dell'offerta, la mano (invisibile) del nemico è sempre in agguato). Ora, posto che secondo me è immorale questa uguaglianza dei prezzi e che quindi il prezzo dell'energia debba essere calmierato è pure vero che dobbiamo chinare il capo al dio capitalismo, altrimenti investire nel rinnovabile non conviene più tanto, quindi la differenza con il prezzo delle fossili va data alle aziende """virtuose""". Purtroppo. Finiamo con qualcosa che sarà impopolare:
Ridurre l'orario di apertura delle aziende energivore. A maggior ragione se non si sono riconvertite. Ai dipendenti sarà ovviamente pagata la differenza, come se lavorassero a tempo pieno. Se l'azienda dovesse chiudere lo stato si farà carico dei dipendenti finché non trovano un altro lavoro oppure fino a un anno dopo la fine della guerra.
alternativamente istituire orari differenziali, in base alla disponibilità energetica prevista per i giorni successivi. Non sarà il sistema energetico ad adeguarsi alle necessità del settore industriale, ma viceversa (almeno per quanto riguarda la corrente elettrica vera e propria)
Invece di tutelare le aziende che sottraggono tanta energia o che non hanno effettuato la transizione energetica a scapito della cittadinanza vediamo di tenere le fabbriche chiuse un po' più a lungo. Sia chiaro i singoli lavoratori vanno tutelati, il sistema no. Se la crescita economica rallenta va bene. Ora direi che abbiamo, bene o male, finito... la prossima volta che si parla di cuocere la pasta a fuoco spento (che poi oh, è comunque fattibile) tirate fuori questo post e iniziate a rendervi conto di quanto il grosso non dipenda da noi e i costi non debbano essere sulle nostre spalle, così come la responsabilità (o almeno il grosso di questa) Noterete che a parte treni, rastrelliere e pannelli mi sono limitato a misure non infrastrutturali, quindi eseguibili "nell'immediato". Ci terrei comunque a spendere altre due parole su chi debba pagare i costi di queste manovre. Mentre le nostre bollette si alzano aziende come ENI fanno i milioni i miliardi, M I L I A R D I https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/07/risultati-secondo-trimestre-2022.html e https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2022/02/eni-risultati-del-quarto-trimestre-2021.html Io direi che sarebbe anche il caso di sfruttare questi soldi a livello statale, visto che queste aziende (ENI è solo un esempio) sono le principali responsabili della crisi climatica (oltre alle industrie). E beh, questo è quanto.
Viaggio in Italia, prima puntata | Tutte le startup del Piemonte e della Valle d’Aosta [lista in aggiornamento]
Prima tappa del tour alla scoperta di startup, spinoff, incubatori e centri di innovazione piemontesi e valdostani. La scommessa è su smart mobility e smart city, aerospazio, AI, connettività avanzata, data science e sostenibilità. Cassarino: “L’ecosistema guarda all’Europa, ma il taglio medio degli investimenti non fa il salto mondiale
Iniziamo questo Viaggio in Italia tra le startup italiane partendo dal Piemonte, regione che pullula di incubatori, spinoff, startup, startup innovative, Pmi e progetti a carattere di innovazione sociale. Nella classifica delle città italiane con più startup prima è Milano con 2600, seconda Roma, terza Napoli e quarta Torino. E nella classifica delle regioni, il Piemonte è sesto. Torino vanta, però, un costante e crescente numero di incubatori, hub e programmi di accelerazione di nuove imprese. Tra gli attori principali si annoverano i due gruppi bancari e le rispettive fondazioni Intesa San Paolo Innovation Center, Compagnia di San Paolo, Cassa di Risparmio di Torino e Fondazione CRT (il progetto iconico è l‘hub di innovazione delle OGR), gli atenei (Politecnico e Università) con i loro incubatori (I3P e 2i3T), i centri di ricerca applicata (Links, ISMB), il Comune di Torino e i suoi partner con il progetto CTE Next (Casa delle Tecnologie Emergenti) e Cassa Depositi e Prestiti. Sono 543 le imprese con sede nel torinese, dato in crescita del 18,3% rispetto all’anno precedente, e in linea con l’incremento nazionale. Gran parte degli investimenti proviene da fondi privati –venture capital e business angel – ed è destinata ad aziende hi-tech. Il deeptech, la robotica, l’aerospazio, il medtech e il biotech, assieme all’Industrial tech, rappresentano i settori in cui opera la maggior parte delle nuove aziende torinesi, classificando il capoluogo piemontese al secondo posto in Italia per investimenti di venture capital e primo per investimenti nell’hi-tech.
Un ecosistema che guarda all’Europa
“Se è vero che ci vuole un villaggio per crescere un bambino, è altrettanto vero che ci vuole un ecosistema per far crescere una startup. Nell’ultimo report Startup Genome (GSER 2022), Torino è posizionata come ecosistema emergente in ambito europeo, ma non è ancora posizionata su scala mondiale – spiega Irene Cassarino – La prima specificità dell’ecosistema è la crescita: costante, solida, integrata, fattiva e ben assicurata tanto alla legacy industriale del territorio quanto agli obiettivi strategici di capacity building su nuove tecnologie. I verticali tecnologici e applicativi sono: smart mobility, smart city, aerospace, intelligenza artificiale, connettività avanzata, data science & analytics, sostenibilità sociale. Tutti assieme, parlano, dialogano: è proprio questo che intendo come solidità strategica”. Se è vero che ci vuole un villaggio per crescere un bambino, è altrettanto vero che ci vuole un ecosistema per far crescere una startup. Nell’ultimo report Startup Genome (GSER 2022), Torino è posizionata come ecosistema emergente in ambito europeo, ma non è ancora posizionata su scala mondiale, afferma Irene Cassarino, CEO e founder di The Doers, Corporate Innovation Ecosystems. Per Cassarino la prima specificità dell’ecosistema è la crescita: costante, solida, integrata, fattiva e ben assicurata tanto alla legacy industriale del territorio quanto agli obiettivi strategici di capacity building su nuove tecnologie. I verticali tecnologici e applicativi sono smart mobility e smart city, aerospazio, AI, connettività avanzata, data science & analytics, sostenibilità sociale. “Tutti assieme parlano, dialogano, si confrontano: è proprio questo che intendo come solidità strategica. Non tutti sanno che la città di Torino e il suo ecosistema allargato di attori si posiziona proprio come early adopter di molte delle applicazioni di frontiera sviluppate dalle startup accelerate, dai suoi centri di ricerca applicata, dalle sue aziende tecnologiche: un’importantissima marcia in più rispetto ad altri ecosistemi. L’innovazione a Torino è proprio fattiva, sperimentale, solida e questo dà all’ecosistema grande affidabilità nel medio-lungo periodo. La fiducia porta investimenti e talenti da tutta Europa e da tutto il mondo. Allo stesso tempo Torino sta emergendo tra i principali ecosistemi europei per accesso a risorse finanziarie (funding) e accesso a competenze di eccellenza (talenti)”, precisa Cassarino. I 12 acceleratori internazionali che operano nella città (dato del 2022) si appoggiano specificatamente a queste eccellenze e specificità. “Come ogni ecosistema emergente, è più efficace nel sostegno delle startup early stage che quelle più mature, ed è questa la ragione per cui il taglio medio degli investimenti non è comparabile con la media mondiale, i grandi capitali di rischio (VC) non hanno sufficiente spazio per esprimere il loro ruolo di supporto, le exit non sono ancora in quantità e valore eccellenti, e la capacità di trattenere le startup internazionali sul territorio è ancora debole. Queste sono le sfide fisiologiche, le normali aree di miglioramento di un ecosistema emergente. https://preview.redd.it/d6oi67kf1kf91.png?width=800&format=png&auto=webp&s=ee171398d983b0d5bcc6fbd9d1c02f2412e71715 Non c’è nulla di sbagliato o anomalo in tutto questo: è solo l’inizio. La scienza degli ecosistemi startup ci insegna che in un mondo in cui i titoli dei giornali danno spazio solo agli exploit puntuali, la crescita vera avviene in un solo modo: con pazienza, e coerenza. Last but non least: integrazione. L’ecosistema startup-innovazione è davvero integrato. Ha imparato ad esserlo col tempo. Investitori, istituzioni, startup, università, centri di ricerca, corporate e Pmi. Tutti lavorano e vincono assieme per affrontare le sfide della crescita e diventare un punto di riferimento a livello internazionale: parlando di Argotec, l’esempio di dell’ESA BIC Turin è emblematico. La candidatura di Torino ha proprio valorizzato tutti i punti di forza dell’ecosistema, e ha vinto”, conclude Cassarino.
Viaggio in Italia | Le startup del Piemonte. Naviga la lista [in aggiornamento]
Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema piemontese. Come nella filosofia della nostra redazione, è un articolo aperto e aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci nella nostra mail [[email protected]](mailto:[email protected])
AGRICOOLTOUR di Carignano (TO), integra le competenze agronomiche con quelle dell’elettronica e dell’automazione industriale. Il core business dell’azienda è lo sviluppo di sistemi di coltivazione aeroponici e la parallela sperimentazione di nuove colture, substrati di coltivazione e fertilizzanti naturali;
AICOMIND, di Torino, si occupa dell’ideazione, dell’implementazione e della distribuzione di un software a supporto della formazione di sistemi di reti neurali;
AIMOTIX, di Mappano (TO), sviluppa, produce e commercializza innovative soluzioni per la realizzazione di macchinari ed isole per la misura ed il collaudo in linea di produzione di prodotti industriale. Servizio di progettazione e vendita online;
ALBA ROBOT, di Torino, nasce come spin-off di Moschini Spa per realizzare sistemi di mobilità evoluta che possano migliorare la vita di persone con ridotta mobilità.
ALKAHEST S.R.L., di Torino, promuove il recupero dei rifiuti con particolare attenzione a quelli minerali derivanti dall’attivita’ di costruzione e demolizione, utilizzando in modo sinergico saperi, intelligenze, tecnologie innovative e brevetti, al fine di soddisfare le esigenze di efficienza degli operatori;
ANIMALSIDE, di Beinette (Cuneo), si occupa di progettazione, ricerca e sviluppo di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico nell’ambito dell’attività veterinarie e del benessere degli animali;
APR AEROSPACE, di Torino, ha realizzato un progetto di apr delivery ad altissime prestazioni a lungo raggio in grado di trasportare un carico pagante fino a 10 kg;
ARGOTEC, azienda con sede a Torino che lavora su microsatelliti nella progettazione, sviluppo, assemblaggio e test di prodotti che uniscono affidabilità e prestazioni al top nel settore spaziale. Lavora con NASA, ESA e ASI.
ASPECHOME, di Alba, ha sviluppato un sistema energetico intelligente per la casa al fine di far risparmiare, utilizzando in tempo reale la maggior quantità possibile dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, soprattutto mediante connessione wi-fi, in funzione dell’energia a disposizione;
AWORLD, di Torino, e’ una startup innovativa e società benefit che opera nella progettazione ed implementazione di tecnologie software per la formazione, la misura di impatto, la gamification e il social networking in ambito sostenibilità;
BEF BIOSYSTEMS, di Torino, alleva insetti per produrre mangimi, ammendanti per l’agricoltura e componenti per i settori chimico, cosmetico e farmaceutico. La bioconversione dei residui organici con l’impiego di larve riduce lo spreco alimentare, la produzione di rifiuti e i costi delle imprese che devono smaltirli;
B4D, con Letsell, permette di configurare in pochi minuti un e-commerce completo di migliaia di prodotti firmati a prezzi scontati iniziando subito a guadagnare dalle vendite;
CLIK APP, di Torino, sviluppa, produce e la commercializza prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, ed in particolare si occupa della manutenzione e della commercializzazione di servizi informatici complessi, reti informatiche, sistemi di sicurezza e crittografici, sistemi operativi e programmi applicativi;
DIESSE INTERNATIONAL, di Torino, ha progettato una applicazione innovativa per il settore dell’autotrasporto basata su tecnologia di manutenzione predittiva “multi-controllo” che permette di effettuare più controlli in tempo reale per avere una più veritiera valutazione possibile del funzionamento (e potenziale malfunzionamento) del mezzo stradale;
DOKIDOC, di Torino, utilizza una tecnologia che permette la creazione di un contratto/documento personalizzato, pronto all’uso e con valore legale, sulla base della semplice compilazione di un form guidato;
DOODLE APPS, di Torino, ha creato un framework replicabile con il quale sviluppa apps social di nicchia con l’obbiettivo di connettere clienti ed aziende che ruotano intorno ad interessi specifici. Offre ai primi un social dedicato e ai secondi una Customer Data Platform con cui semplificare il processo di profilazione e vendita online;
DROPTO, di Torino, con CatchApp vuole essere il punto di riferimento per tutti i giovani che vogliono divertirsi e stringere nuove amicizie di fronte ad un drink nei migliori locali in città;
E4BI – di Asti, sviluppa e propone prodotti tecnologici hardware e software finalizzati alla realizzazione di un sistema di gestione energetico per il monitoraggio continuo dell’ energia consumata in edifici civili, industriali e commerciali così da permettere, conseguentemente, di definire strategie rivolte al risparmio energetico dei clienti finali
ECOPLASTEAM, di Alessandria, si occupa della produzione dell’EcoAllene, un nuovo materiale plastico-ecologico derivante dal riciclo di rifiuti di materiali poliaccoppiati; formati da un film plastico e un film metallico
ELECTROPHYSIOLOGY FRONTIERS, di Torino, sviluppa, produce e commercializza prodotti tecnologici innovativi dedicati al trattamento delle patologie cardiache, nell’ambito della cardiologia, elettrofisiologia, aritmologia ed emodinamica;
ENOTRAVEL, di Tortona, sviluppa e gestisce soluzioni innovative per la micromobilità elettrica in sharing in abbinamento alla vendita di esperienze cittadine e/o pacchetti turistici;
ERMES: è una startup torinese che si occupa di sicurezza informatica. Fondata nel 2018 da Hassan Metwalley all’interno dell’incubatore del Politecnico di Torino (I3P), ha chiuso un round di finanziamento da 1 milione di euro. L’aumento di capitale servirà a sostenere l’internazionalizzazione dell’azienda e supportare l’attivazione di accordi di distribuzione sui diversi mercati;
EVOLVO, di Torino, produce e commercializza sistemi innovativi ed esclusivi per la ricarica dei veicoli elettrici a 2 ruote, ad alto valore tecnologico, e piu’ specificatamente in grado di connettere in modo intelligente la colonnina di ricarica al veicolo elettrico e di garantirne la tracciabilita’, la sicurezza e la connettivita’;
EXSENCE, di Torino, ha per oggetto lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico relativi all’ambito dell’interazione uomo-macchina applicata al settore dei Serious Games e dei giochi esperienziali a sfondo evolutivo, mediante la progettazione di modelli e sistemi interattivi evoluti per la veicolazione di contenuti che supportino e facilitino l’acquisizione di life-skills;
FABBRICATORINO è uno storico brand torinese rilevato nel 2017 da Alessandro Monticone che realizza occhiali green made in Italy con un modello omnichannel. Ha chiuso in sole 8 ore la sua prima campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, raccogliendo adesioni per 700 mila euro e raggiungendo l’obiettivo massimo della campagna;
FADA RECYCLING, di Alba, opera nell’ambito dell’edge computing applicato alla gestione dei rifiuti urbani;
GREEN ARMS S.R.L. di Nichelino, individua, sviluppa e gestisce impianti di produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili;
HOMEERO BUILDING, di Torino, gestisce la manutenzione per i condomini, il retail, franchising, uffici, alberghi e centri commerciali;
HUMAN INTERPRETATION, di Torino, sviluppa software, machine learning, user experience, modelli di business, proprietà intellettuale, storytelling, marketing;
HOMES4ALL, di Torino, è una rete di investitori immobiliari a impatto sociale, sviluppo, promozione servizi innovativi nel campo del social impact e dell’emergenza abitativa;
IMAGO VFX, di Torino, sviluppa e produce servizi innovativi ad alto valore tecnologico per la post-produzione cinematografica/audiovisiva e la realizzazione di effetti visivi, conformi ai più evoluti formati e standard internazionali del settore; risulta particolarmente innovativa nei propri processi produttivi grazie all’utilizzo di un’apposita piattaforma web-based di alto valore tecnologico;
IMMODRONE, specializzata nella realizzazione di foto e video dall’alto per il settore immobiliare tramite l’utilizzo di droni avanzati con telecamere 4k-UltraHD;
IRIS, di Torino, progetta e realizza macchinari per il collaudo elettrico e funzionale di schede ed apparecchiature elettriche ed elettroniche;
J-RYN, di Venaria Reale, monitora in real-time delle merci trasportate all’interno del volume di carico, durante l’intera tratta del trasporto, mediante antenne e tag attivi RTLS, consentendo così una rilevazione centimetrica e tridimensionale della merce all’interno del vano di carico;
LIFE BREATH S.R.L., di Torino, produce energia elettrica e termica con l’impiego di una vasta gamma di materiali da scarti di produzione;
LIKUID, di Torino, grazie ai propri algoritmi (intelligenza artificiale, machine learning, deep learning e semantic text- to-speech) ha sviluppato una piattaforma con l’ obiettivo di diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Il sistema non produce nessuna emissione nociva in ambiente e il fine è quello di migliorare la qualità della vita e tutelare e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo;
MAIS, di Torino, nasce dal volere di alcuni imprenditori italiani con l’idea di studiare, sviluppare e commercializzare prodotti concepiti per il benessere e la sicurezza delle persone, utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale;
MINDFULSAFETY, di Torino, propone corsi di formazione manageriale utilizzando un metodo di formazione misurabile, originale e innovativo che unisce pratiche di consapevolezza mindfulness based con sistemi di misurazione di alcuni parametri fisiologici, indicatori di stress e performance, attraverso sensori biofeedback e applicativi software permettendo di visualizzare in real time i risultati;
MYNE CRYPTO, di Alba, ha l’obiettivo di dare un forte contributo nel settore della blockchain, sempre più in espansione. L’attività ”core” iniziale è quella nell’hosting di ASIC miners, hardware dedicati al processo di estrazione di cryptovalute, in una mining farm collocata in Norvegia alimentata da energia 100% rinnovabile;
MIXTRAL SRL , di Cuneo, propone macchine innovative dedicate alle produzione alimentare. In particolare, macchine impastatrici specifiche per la lavorazione di ingredienti innovativi e/o dedicati a diete speciali;
NETTOWORK, di Rivoli, ha messo a punto una piattaforma custom 100% web based volta all’ ottimizzazione del processo di selezione del personale nelle aziende;
NEWIT, di Torino, è impegnata nello sviluppo di un software di investimento capace di creare un portfolio di società ad alto potenziale attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, come, per esempio machine learning, intelligenza artificiale o big data analisi, la società intende creare un algoritmo per gestire in autonomia nuovi investimenti e selezionare nuove aziende di prospettiva;
OPERAZIONE MONVISO, nata all’interno di lab3841, a Cuneo, monitora il cambiamento climatico sul massiccio del Monviso utilizzando i sensori IoT;
PROTEZIONE USRL, di Cuneo, si occupa dello sviluppo, produzione, diffusione di servizi innovativi e ad alto valore tecnologico mediante creazione di software dedicati all’automazione delle decisioni di investimento in titoli mobiliari, programmi di educazione finanziaria, campagne di informazione e la diffusione di informazioni sulle caratteristiche dei prodotti finanziari, il grado di conoscenza in campo finanziario e la capacità di pianificazione finanziaria dei risparmiatori;
REDABISSI, di Torino, ha sviluppato una piattaforma digitale – RedHab – con funzionalità che consentono di organizzare, coordinare, programmare e monitorare la comunicazione e naturalmente pubblicarla su tutte le pagine in contemporanea sui principali social media (Facebook , Instagram , Linkedin ecc. ) da un unico ambiente , con il linguaggio proprio di ciascun Social ma con un’unica modalità operativa;
SANVITTORE, di Penango (Asti), si occupa ricerca e sviluppo di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico al servizio del settore agroalimentare e del mondo contadino;
SIMBIOTECH, di Torino, è una start up innovativa che segue il pensiero e le linee filosofiche dell’agricoltura simbiotica;
SPORT GRAND TOUR, di Torino, con Orangogo, il motore di ricerca degli sport, nasce per permettere alle persone di trovare la società sportiva o lo sport più adatto tra tutte le alternative offerte dal territorio;
SPS, di Scarmagno (Torino), sviluppa e commercializza protesi avanzate nel campo della chirurgia della colonna vertebrale;
SUNSPEKER, di Torino, è una startup innovativa che si occupa di combattere i cambiamenti climatici trasformando i pannelli solari, in soluzioni estetiche e comunicative per il settore della pubblicità e delle smart cities;
STEPS, di Alessandria, è una piattaforma di employer branding che permette alle aziende di creare il proprio “vivaio” di talenti, un po’ come avviene nel mondo dello sport;
THE SPIRITUAL MACHINE, di Torino, si occupa dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di prodotti e servizi innovativi di elevato valore tecnologico con linee di prodotti innovativi ricavati da preparazioni aromatiche e infusi naturali;
TYREBIRTH, di San Giorgio Monferrato, sviluppa, produce e commercializza prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, in particolare il trattamento termico per il riciclo degli pneumatici basato sulla pirolisi a microonde che produce energia e materiali interamente riutilizzabili;
SPORT HORIZON HOLDING, di Torino, vanta una classe di capitale che ammonta a più di 5 milioni di euro;
SUNCOMM, di Novara, realizza operazioni di innovazione integrando elementi di sostenibilità e di ICT. In particolare, sviluppa progetti in ambito Internet delle Cose (IoT) utilizzando l’alta competenza dei soci sulle reti in WI-FI applicate ad oggetti industriali e di arredo urbano;
TECNENDO, di Torino, ha per oggetto lo sviluppo, l’applicazione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
TIKAT, di Pino Torinese, produce e commercializza un’innovativa tipologia di sensori brevettati per il monitoraggio strutturale;
TOMPOMA, di Verbania, propone un prodotto di grandissima qualità, resistenza, esteticamente accattivante e che consente di camminare meglio;
ULTRASPAZIO, di Torino, ha progettato attività di ricerca e sviluppo per soluzioni innovative nei luoghi di lavoro e nello sviluppo di piattaforme digitali per la gestione dei coworking e degli ambienti di lavoro ibridi;
WAVISION, di Torino, sviluppa dispositivi ad alto valore tecnologico per il rilevamento e la classificazione di contaminanti in prodotti confezionati;
XELIND, di Torino, sviluppa soluzioni innovative dedicate alle imprese operanti prevalentemente nel settore della sicurezza;
XEV S.R.L., di Torino, si occupa di stampa in 3D di auto elettriche;
XSTREAM, di Torino, sviluppa, produce e commercializza una gamma di prodotti software in grado di semplificare ed efficientare la “Governance” degli ambienti tecnologici in Data Center di tipo “Mainframe”, modernizzare la loro organizzazione e ridurre la struttura dei costi;
YOOKYE, di Alba, si occupa dello sviluppo e della gestione di piattaforme online e di applicazioni per la telefonia mobile basate anche sulla tecnologia blockchain.
Viaggio in Italia | Valle d’Aosta
Sono 19 le startup attive sul territorio della Valle d’Aosta, che, nella regione montana, guardano soprattutto ai settori delle Life Sciences, dell’ICT, del Cleantech & Energy, dell’Agritech, dell’Industrial, del Turismo e dell’Industria Culturale e Creativa. Di seguito le più influenti (anche in questo caso segnalateci eventuali integrazioni).
ALPINE LANDS, di Pont Saint Martin, è un progetto nato nel 2019 con l’intento di valorizzare il patrimonio enogastronomico, artigianale e culturale della Valle d’Aosta;
CASA DELLE ROSE, di Ayas, è una piattaforma digitale innovativa per facilitare l’incontro tra l’offerta di consulenze specialistiche e la domanda degli utenti;
CREATIVE HARBOUR, di Villeneuve (Aosta), si occupa di creare esperienze di co-working e co-living per professionisti dando la possibilita’, grazie alla tecnologia e allo smartworking, di lavorare da remoto in un contesto che permette di trovare il giusto work life balance aumentando il benessere delle persone e le performance sul lavoro attraverso la creazione di una piattaforma tecnologica che mette in contatto i professionisti della community;
ECOFUTURE LAB, di Nus (Aosta), si occupa della ricerca industriale, dello sviluppo sperimentale e della technology transfer per un settore immobiliare ecocompatibile che guarda al futuro. Offre servizi di consulenza e progettazione di sistemi informatici per traghettare il settore immobiliare verso un futuro ecocompatibile. Smart building, home automation e digital green economy sono i terreni in cui EcoFuture Lab investe tutte le sue energie;
E-4E, di Arvier, progetta, commercializza e posa soluzioni per la gestione dell’energia termica tramite sistemi passivi con materiali a cambiamento di fase ecologici, sviluppa soluzioni preassemblate per l’utilizzo in edilizia convenzionale e prefabbricata, con materiali a cambiamento di fase ecologici, sviluppo di soluzioni per il benessere abitativo, lavorativo, animale e vegetale;
FOR ENERGY SRL SIGLABILE 4NRG, di Aosta, sta rivoluzionando i paradigmi legati alla gestione delle soluzioni progettuali degli involucri e dell’impiantistica civile, commerciale e semindustriale siamo in grado di ottimizzare la curva di esercizio degli impianti di riscaldamento e raffrescamento all’interno di GDA, UFFICI e ABITAZIONI, anche con l’uso di PCM, migliorando il benessere e contribuendo all’abbattimento di CO2 in atmosfera;
HORTOBOT, di Pont Saint Martin, è una startup d’avanguardia fortemente innovativa che tratta di concezione ed ingegnerizzazione di macchinari intelligenti e autonomi sfruttando il potenziale della robotica e dell’innovazione tecnologica di ultima generazione e sostiene la riforma sistemica del settore agricolo, in particolare orticolo, garantendo maggiori guadagni ai produttori agricoli, una riduzione dell’impatto ambientale, la protezione naturale dei terreni ed un sistema di etichettatura certa a garanzia della sicurezza alimentare.
KIPROO, di Aosta, vuole ridisegnare i processi di produzione dei servizi dei professionisti con l’aiuto delle nuove tecnologie sviluppando una nuovo approccio alla comunicazione delle attività professionale che migliori l’efficienza e garantisca la soddisfazione del cliente;
LEAP, di Nus, sviluppa piattaforme digitali proprietarie per la mobilità e micromobilità basate sulla sharing economy e integrate negli edifici;
OPENMIND TRAVEL, di Aosta, propone viaggi esperienziali alla scoperta di luoghi nascosti ed esperienze sensoriali;
PEAKJET, di Pont Saint Martin, sviluppa soluzioni innovative per la stampa inkjet e per la deposizione additiva di materiali, partendo da una r&s volta a sviluppare le nuove tecnologie, nuovi mercati e nuovi campi di applicazione, passando per l’ingegnerizzazione dei prodotti e la loro ottimizzazione, fino ad arrivare alla produzione di hw e sw dedicati;
QTOOL, di Pont Saint Martin, si occupa dello sviluppo e della produzione di stampi industriali con struttura reticolare utilizzando macchine per la fabbricazione additiva, integra struttura reticolare negli stampi e nell’utilizzo di sensori che misurano in tempo reale la temperatura e la pressione;
RDI ITALY, di Aosta, intende sviluppare una piattaforma software per la creazione di percorsi turistici;
REWALLUTION, di Aosta, è stata creata per sviluppare il sistema di costruzione innovativo denominato SpeedyBRICK protetto da brevetto internazionale;
SYL, di Aosta, è un dispositivo in grado di individuare una persona che necessiti di soccorso o che sia deceduta, in ogni contesto geografico ed in tutte le condizioni meteo sfruttando una tecnologia meccanica a segnale visivo non soggetta alle limitazioni di un dispositivo digitale;
STRATOLOGIC, di Pont Saint Martin, sviluppa, produce e commercializza prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, e più specificamente in via prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di suite di algoritmi e software per sistemi innovativi di osservazione spazio-terra e di comunicazione terra-spazio-terra con particolare riferimento alle piattaforme aeree stratosferiche.
Fake News - Il nuovo album dei Pinguini Tattici Nucleari
Ieri sono stato invitato dall'ufficio stampa dei Pinguini Tattici Nucleari (PTN da ora in poi) alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo disco in uscita il 2 Dicembre dal titolo "Fake News". La conferenza si è svolta a Milano al Ride, in una fredda mattina, all'interno si stava leggermente meglio in termini di temperatura ed ero in compagnia di un centinaio di addetti stampa di altre testate, la location non è stata scelta a caso, dato che dal 2 al 4 di dicembre in collaborazione con Spotify è stata allestita un'esperienza immersiva in cui l'allestimento di ogni sala del Ride racconterà un brano dell'album. Il disco avrà quatro diverse cover, riferite a quattro diverse aree di informazione, scritte da altrettanti giornalisti che per l'occasione hanno inventato la loro speciale "fake story" rifertita al mondo dei PTN, il titolo è stato scelto di comune accordo dalla band questa estate, mentre si stavano preparando per salire sul palco di un noto festival estivo hanno letto la fake news che Riccardo Zanotti avrebbe lasciato il gruppo per dedicarsi ad un progetto solista, da qui il titolo dell'album, scelto anche come "gesto apotropaico" per scacciare le cattive notizie dato che non hanno in mente, nel lungo periodo, di sciogliersi o di prendersi una pausa. Ho potuto ascoltare l'album in anteprima e la tracklist di Fake News sraà composta di 14 canzoni ed è la seguente:
ZEN una canzone che si apre con un coro non di persone che cantano insieme ma di un personaggio collettivo con cui i PTN stanno dialogando che rappresenta la loro coscienza che li intima di stare calmi rispetto alla vita e alla paura del futuro, anche qua zen è visto a come un gesto scaramantico.
L'ULTIMA VOLTA brano smaccatamente Pop in cui il tema trattato è quello di fare qualcosa per l'ultima volta nella vita senza rendersene conto, come l'ultimo bacio o l'ultima volta che parliamo con una persona cara prima che ci lasci.
HOLD ON l'arrangiamento di questo pezzo è una power ballad che parla della difficoltà di stare accanto ad una persona che a livello lavorativo ma anche sociale e umano non sta bene, una canzone per tirare avanti e tenere duro, secondo i PTN le canzoni servono a questo, a dare conforto durante i giorni diffcili.
STAGE DIVING è un invito esplicito a buttarsi sia metaforicamente che letteralmente nella vita e nelle situazioni, il titolo è anche un omaggio ai "tuffi" che Riccardo compie ad ogni concerto sul suo pubblico, dove vince la paura di non essere preso e lasciato cadere.
RICORDI nel testo viene nominato il farmaco Aducanumab che si utilizza nella cura dell'alzheimer, dopo la pubblicazione del singolo su google trend hanno constatato che le ricerche per quel farmaco sono aumentate e questo ha reso i PTN felici dato che vuol dire che i loro fan hanno capito il punto che vuople raggiungere la canzone.
MELTING POP una delle loro canzoni piu' cosmopolite contaminata da mille influenze diverse, come la cassa in quattro, un sitar, un sassofono jazz e anche strumenti a fiato giapponesi.
FORSE questo pezzo al momento uscirà solo nella versione fisica e non sarà presente nelle versioni digitali, quasi fosse una ghost track. Nasce dall'invenzione del codice Morse che i PTN adorano, come fosse un gioco, imparare e capire le lettere a cui questi suoni si riferiscono, dopo tutto tra Forse e Morse cambia solo una lettera.
FEDE la canzone non parla strettamente della fede in un dio, ma la fede nella scienza, nell'uomo, nelle istituzioni e nelle emozioni, dove bisogna trovare un equilibrio tra tutto, senza compromessi.
DENTISTA CROAZIA pezzo d'amore tra la band e il loro mezzo di trasporto, un furgoncino che aveva sul fianco la scritta "Dentista Croazia" il quale gli veniva prestato da una cooperativa durante il weekend che non veniva usato per trasportare anziani a fare cure odontoiatriche in Croazia.
HIKIKOMORI è dedicata a tutti quelli che durante il lockdown o in generale nella vita si sono sentiti e si sentono sconfortati e si abbandonano alla solitudine, un pò come fanno gli Hikikomori in Giappone.
GIOVANI WANNABE futile parlare di questa canzone dato che l'abbiamo sentita per tutta l'estate, una canzone fresca ed estiva per festeggiare il 2022, anno in cui i PTN sono tornati a suonare dal vivo.
BARFLY è la prima canzone che è stata scritta per Fake News e racconta dei cinque anni che Riccardo ha passato a Londra con un misto di allegria e tristezza, malinconia e felicità, dove voleva scappare dall'italia per cercare un futuro migliore, masi rendeva conto che la vita che faceva non era quella che sognava.
NON SONO COOL la canzone prima di essere una canzone è un manifesto, i PTN si sono sempre sentiti degli outsider, non per il loro pubblico ma per gli addetti ai lavori, sopratutto per il loro modus operandi e per il loro essere "senza fronzoli", hanno poi imparato a riderne anche se all'inizio lo consideravano un problema.
CENA DI CLASSE è la storia di una cena tra vecchi compagni di scuola che raccontano i cambiamenti avvenuti dopo la maturità, anche se nessuno parla dei propri problemi e dei loro disagi esistenziali, tutti celano le proprie debolezze dietro a muri di ipocrisia.
Durante la conferenza stampa hanno annunciato anche tutte le date del loro tour che li ha portati nelle ultima settimane a fare un sold out in pochissimo tempo allo stadio Olimpico a Roma e a San Siro.
Grazie alla pulizia pannelli solari Milano di Ital Cleaning, puoi mantenere i pannelli fotovoltaici puliti. Un'aspetto fondamentale per permettere un’ottima e costante conversione dei raggi solari in energia elettrica. La pulizia dei pannelli è una questione complessa per due motivi principali: la superficie delicata e la posizione dei pannelli, di solito su un tetto o in altra posizione elevata.
Premessa per i mod: dato che c'è chi mi ha chiesto "AMA" e chi "STORY TIIIIIIIME" faccio un post a parte. Anche perchè nel caffè sarebbe un wall of text e sarei il primo a downvotarlo. Tra il 28 maggio e il 5 giugno ho fatto un giretto in moto per l'Europa occidentale. Ho percorso tanti km in moto, da solo, visitato alcune città troppo piccole per essere sulle rotte dei collegamenti low-cost da turista del weekend, ho mangiato bene. Questo è il mio resoconto per i curiosi. Non è un viaggio epico, non è un giro del mondo in bicicletta, non è un pellegrinaggio a piedi. Ne sono conscio, non lo voglio vendere per ciò che non è, quindi commenti del tipo "e allora?" teneteveli per voi, è un racconto di un viaggio appena oltre il "normale".
Preparazione
Avevo già deciso da Pasqua che mi sarei preso il ponte del 2 giugno per fare un viaggio in moto, non sapevo dove. Ma non era importante, dovete sapere che per me "viaggiare" non è scegliere una meta, raggiungerla e poi chiudersi in musei e andare a spasso tra attrazioni di vario tipo. Per me viaggiare è vedere i paesaggi che cambiano, ascoltare lingue diverse, sentire profumi e sapori sconosciuti, vedere nomi di città straniere sui cartelli per strada (o anche sui cartelloni nelle stazioni dei treni). I punti fermi, oltre alla data, erano la moto (BMW F750GS) e di fare qualche notte in tenda, cosa che non ho mai fatto prima in vita mia. Sia per una questione di costi (8 notti fuori in albergo costicchiano, specialmente a nord delle Alpi) ma anche per fare qualcosa di nuovo. E anche che ovviamente sarei partito da solo, perchè l'unico amico con la moto è un poser con una naked che al massimo va fino a Rozzano (e so che sta lurkando e leggendo queste parole). La rotta per il viaggio l'ho decisa solo pochi giorni prima in base al meteo: nord. Spagna e sud Italia troppo caldo, centro-sud della Francia era a rischio pioggia e poi le autostrade costano, Slovenia-Austria-Ungheria pioveva e in Croazia sono già stato l'anno scorso. In più potevo cogliere l'occasione per andare a trovare un'amica che si è trasferita a Amsterdam da poco.
Giorno 1 - Passo del Sempione
Il sabato della partenza è anche il compleanno di mio padre, quindi devo andare a fare il pranzo in famiglia e partire solo nel pomeriggio, motivo per cui i km previsti sono pochi. Valicherò il Sempione, perchè salendo dalla Francia e scendendo dalla Germania posso evitare qualche rischio di pioggia. La mattina prenoto la camera d'albergo e poi vado dai miei per il pranzo. Alla partenza da Milano ci sono 36 gradi, ma il Sempione è a 2000 metri e è previsto freddo e vento, quindi sotto i pantaloni da moto ho quelli del pigiama leggero. Autostrada fino a Castelletto Ticino e poi un po' di lungolago. La rocca di Angera, il complesso del reattore nucleare di Ispra e gli hotel di lusso di Stresa passano uno dopo l'altro, poi si prende la direzione di Mergozzo (mai stato, bellissimo) e di nuovo sulla SS33 direzione Svizzera. La valle che conduce al Sempione è stretta, impervia, ma la strada è larghissima, con tornanti e gallerie a prova di TIR e ci si ritrova in cima al passo in poco tempo. I passi Svizzeri sono delle autostrade in confronto ai nostri. Su tutta la salita e poi per la discesa c'è un bel vento forte, le raffiche mi destabilizzano un attimo ma dopo poco ci ho fatto l'abitudine. Discesa veloce, arrivo all'albergo, mi faccio due passi nel silenziosissimo villaggio e mi cucino la cena sul balconcino con il fornelletto.
Giorno 2 - Svizzera e Strasburgo
Riparto la mattina in direzione Martigny lungo la valle del Rodano, il navigatore mi fa fare giri strani perchè ha già un'autostrada lungo la valle del Rodano che in alcuni punti è un cantiere e in altri è ancora boschi e praterie vergini. A Martigny comincia l'autostrada vera e propria, il traffico è poco, c'è ancora vento, mi godo i panorami con le bellissime montagne svizzere e alcune cascate impressionanti a lato della valle. L'autostrada sale di quota tra Villeneuve e Losanna e garantisce una vista spettacolare del lago di Ginevra. Vanno tutti pianino, un po' per i limiti, un po' perchè sono tutti impegnati a guardare il panorama di un lago gigantesco di cui non si vede la fine. L'autostrada prosegue e arrivo a Neuchatel, che ho addocchiato il giorno prima come bel paesino da visitare per sgranchirsi le gambe. C'è una specie di maratona in città, trovo un parcheggio per le moto ma non so se devo pagare, chiedo a un poliziotto che mi dice di no, bene. Visito il piccolo centro storico, salgo su al castello (che ospita una chiesa e il parlamento cantonale), mi godo l'ennesima vista spettacolare della Svizzera, due passi sul lungo lago, torno alla moto. In vista del piattume che mi aspetta per i prossimi tanti km, scelgo di entrare in Francia per Lucelle, un piccolissimo paesino nella parte est del massiccio del Giura, ci si arriva facendo un pezzo di autostrada (nella cui area di sosta pranzo con un panino al prosciutto e mando un audio ai miei amici dicendo che la Svizzera è talmente perfetta che non ci sono neanche le vespe che rompono i coglioni quando si mangia il prosciutto crudo), e una bellissima strada di tornanti e controtornanti, tutti larghi e dolci. Viene prurito al polso ma tengo il limite del 80, abbastanza per divertirsi in curva e a lanciarsi in uscita. Poco dopo il confine, nelle foreste alsaziane vengo raggiunto da due motociclisti francesi e poi raggiungiamo due motocicliste tedesche. Facciamo un po' di strada assieme divertendoci poi le tedesche salutano e cambiano strada, così come poco dopo fanno i francesi. Arrivo nella "bassa" del Reno, e mi sparo l'autostrada fino a Strasburgo. Visito il centro storico nel primo pomeriggio, bellissima cittadina medievale circondata da fiumi, piena di ristorantini sotto agli alberi lungo l'argine. Vado in albergo, cucino con il fornelletto nel parcheggio e concludo la giornata.
Giorno 3 - Lussemburgo e Belgio
Lunga giornata di trasferimento, per evitare il pedaggio (l'autostrada francese è gratis da Basilea a Strasburgo), il navigatore mi fa deviare per la Germania, poi Lussemburgo e Belgio. A pranzo mi fermo in un Burger King in Germania, stessi pressi che in Italia, mangio al volo e riparto, faccio il minimo indispensabile di benzina perchè so che il Lussemburgo ha tasse ridicole. E in effetti il Lussemburgo mi accoglie con una sfilza di benzinai incredibile appena passato il ponte sulla Mosella, che segna il confine. Saranno stati 8 benzinai di fila, su ogni lato della strada. Ma io ho ancora autonomia e decido di farla dopo, proprio nella città di Lussemburgo. Città in cui mi fermo per fare due passi, è circondata da un canyon verde molto profondo e si vedono palazzi medievali con torri e guglie aguzze sui due lati del canyon. Il centro non mi è piaciuto, molto insignificante, alcune parti ultramoderne che sembravano New York e altre da paesino medievale non troppo bello. Sento parlare italiano, spesso, e non sono turisti. Mi danno l'idea di essere businessmen trasferiti per evadere le tasse. Anche di fronte a dove ho parcheggiato la moto, c'è una coppia di italiani su un balcone che parla a voce alta. Riprendo la moto, faccio benzina e riparto verso nord. Secondo il meteo le temperature notturne si alzanod i 2-3 gradi, quindi l'idea è di dormire in tenda. Trovo un bel campeggio in Belgio, hanno posto per me, mi fermo. Purtroppo il sacco a pelo era da 15 gradi e di notte ce ne sarebbero stati 7. Mi metto addosso il pigiana e gli strati caldi del completo da moto per la notte. Purtroppo non sono bastati e ho dormito pochissimo, rigirandomi in continuazione.
Giorno 4 - Spa e Utrecht
La mattina c'è luce prestissimo e stavo congelando, quindi esco dalla tenda e faccio qualche passo al sole. Quando anche gli altri campeggiatori nella mia zona (tutta gente arrivata a piedi) si svegliano comincio a mettermi su il caffè e far colazione. Vado nell'edificio dei bagni ma nelle docce non c'è acqua calda. Sporco e infreddolito metto via la tenda. Sappiate che sono un fan della F1 e delle sue piste, e ovviamente ho scelto quel campeggio non a caso, vicino c'è il circuito di Spa e volevo provare a vedere dal vivo l'iconica sezione di Eau Rouge, quella S in salita che distingue i piloti con i cojones dagli altri. Arrivo in moto alla rotonda dell'ingresso principale e c'è uno steward a cui spiego che voglio vedere la curva e scattare qualche foto. Io parlo in inglese e lui in francese ma ci capiamo lo stesso, non riuscirei a fare una discussione in francese ma lo so abbastanza per capire che devo andare a un altro ingresso e provare a chiedere ai suoi colleghi lì, mi dà le indicazioni per arrivarci e ci vado. A questo ingresso spiego di nuovo la situazione in inglese e mi rispondono ancora in francese, mi dicono di andare avanti e di chiedere alla guardia giurata al gabbiotto d'ingresso al circuito. Mentre mi ci avvicino sento il rombo dei motori e mi carico a mille. La guardia mi dice che posso parcheggiare la moto lì e andare a piedi a vedere la curva. Percorro qualche decina di metri e ecco che vedo l'intero rettilineo in discesa che conduce a Eau Rouge e la curva in salita. In pista ci sono delle moto, scopro cercando su internet che sono le prove libere della 24 ore di Spa del mondiale endurance. Rimango 10 minuti a guardarli sfrecciare con la mente carica di adrenalina. Torno alla mia moto e nel frattempo arriva un altro ragazzo che vuole anche lui andare a vedere Eau Rouge, con targa svizzera. Salgo in sella e riparto verso l'Olanda. L'amica che mi ospiterà a Amsterdam torna da lavoro alle 6 e mezza, quindi decido di fermarmi a Utrech, sulla strada. Anche Utrecht, come Groninga, è molto più bella di Amsterdam. Nel caso di Utrecht si meriterebbe lei il titolo di "Venezia del nord", perchè i canali sono stretti, pieni di curve, i canali sono circondati da banchine poco più alte nel livello dell'acqua con un sacco di ristorantini e baretti. La città è piena di universitari, deve essere un paradiso studiare lì in questo periodo dell'anno. Dopo aver girovagato per quasi un'ora torno alla moto, nel mentre comincia a piovere e lascio Utrecht sotto la prima pioggia del viaggio. Però è leggera e dura poco come tutte le piogge nel nord, quindi neanche mi metto l'antipioggia, in poco smette e mi asciugo con l'aria in autostrada. Un'autostrada a 6 corsie che mi spinge fin dentro Amsterdam, scopro che l'indirizzo che mi ha dato la mia amica punta proprio a una casa nel centro storico affacciata su un canale. Ad Amsterdam le moto parcheggiano a caso come a Milano, quindi trovo un buco e la lascio. Però poi leggo online che tra olandesi ubriachi, inglesi strafatti e ladri le belle moto vengono vandalizzate o spariscono. Trovo un garage a pagamento, mi chiede 85 € per due notti, più di quanto pago a Milano al mese. Meglio che avere la moto vandalizzata o rubata.
Giorno 5 - Amsterdam
Avevo già visitato Amsterdam in passato quindi mi sono semplicemente fatto due passi in centro e sono andato a vedere il museo della storia della città. Il problema è che non hanno reperti risalenti al medioevo, non hanno memoria di come era la città, quindi la mostra parte dal tardo '500 in poi. La sezione vera e propria sulla storia della città è stata ridotta a soli due corridoi, poi c'è una sezione ben più grande su quanto la città abbia impattato sugli schiavi e di come devono pentirsene, robaccia da cancel culture americana. La sezione finale invece è messa insieme da un comitato di quartiere della parte nord della città che sta subendo gentrificazione selvaggia. Una storia triste che vivono tutte le città europee. Mi è piaciuta la riflessione riguardo al fatto che l'apertura degli spazi per artisti e alternativi quando era un quartiere degradato è stata la prima scintilla che ha fatto partire la gentrificazione, non una mossa per salvare l'identità del quartiere. Finalmente qualcuno che lo riconosce. La sera sono andato con la mia amica in un ristorante di cucina tipica olandese, abbiamo mangiato due stufati leggermente diversi, accompagnati da patate bollite e cavolo rosso cotto nell'aceto. Poi dopo cena birre in un irish pub, sfortunatamente avevano finito la Kilkenny, una volta tanto che un locale che l'ha è finita, argh.
Giorno 6 - Autobahn
Il giorno 6 riparto in direzione Germania. L'Olanda non è grande ma è piattissima, una noia mortale, così anche il Noordrhien Westfallen, però dopo qualche centinario di km iniziano le prime colline. In uno dei numerosi tratti senza limite decido di tirare la moto, arrivo a 180 km/h ed è ancora stabilissima e il motore per andare di più c'è, però le borse sono omologate per 120 km/h e mi dico che va bene così. Incontro un sacco di cantieri e code, a un certo punto nella direzione opposta ho visto 5-6 auto incidentate a distanza di qualche centinaio di metri l'una dall'altra, non ho capito cosa sia successo. Proseguo, con l'idea era di fermarmi vicino a Marburgo, però non volendo farla tutta in autostrada a un certo punto sono uscito e ho fatto stradine tra le colline/monti della Germania centrale. Bellissimi panorami ricchi di foreste, castelli e torrenti. Credo che abbiano pesanti problemi con qualche insetto, le foreste di pini stavano morendo, vastissime aree erano state disboscate e altre avevano alberi morti. Un peccato. A 70 km da Marburgo ero ormai stanco morto, cerco un campeggio nei dintorni e passo la notte lì, questa volta con un sacco a pelo da 5 gradi comprato in Belgio (5 gradi stocazzo, sono riuscito a dormire ma ho avuto freddo e la minima è stata ben più alta di 5 gradi).
Giorno 7 - Bamberga
Altra tappa tattica come quella di Spa, decido di deviare un po' a est dalla strada più breve per raggiungere Bamberga, dove fanno la mia birra preferita, la marzen affumicata del birrificio Schlenkerla. Fino a Marburgo il navigatore mi fa fare stradine per i colli tedeschi, con prati infiniti e villaggi tipici uno più bello dell'altro. Poi autobahn fino a Bamberga. Per pranzo mangio in una specie di autogrill, prendo cotoletta, patate al forno e una coca zero. Pago tantino, 18€ ma vabbè. Arrivo a metà pomeriggio a Bamberga, il mio albergo è in pieno centro storico e devo lasciare la moto a 10 minuti a piedi, però non trovo posti moto e tutti i parcheggi per le auto sono per residenti. Decido di lasciarla accanto a un cassonetto in un vicolo che diventa pedonale dopo pochi metri, confidando che non dà fastidio, ch è solo per una notte e che il giorno dopo è sabato e spero non raccolgano la spazzatura. La città è un gioiello medievale, con un fiume su cui è stato costruito un ponte che faceva da porta della città con annesso antico municipio. Alle 18.30 provo a chiedere alla birreria se posso prenotare un tavolo per dopo e mi dicono assolutamente di no, che potevo provare a tornare dopo ma che erano già pienissimi e lo sarebbero stati anche dopo. Capisco che non avrei mangiato lì, alle 19.30 vado al birrificio (anch'esso antico) accanto all'albergo e cheido se loro hanno posto ma nulla, mi dicono di riprovare più tardi. Nel frattempo viene giù il diluvio, torno in albergo. Quando smette ormai sono le 20.30, torno al birrificio e mi fanno sedere. Ci sono tavolate su cui mettono varia gente, mi siedo in un tavolo da 8 con già 4 tedeschi, mi metto nell'angolo lasciando spazio in mezzo. Ordino una birra affumicata (la fanno anche loro!) e una spalla di maiale arrosto tipica della Franconia, che scopro essere la regione storica del nord della Baviera. La spalla ha la cotenna croccante ed è servita con crauti alla senape e canederli, buonissima come la birra.
Giorno 8 - Baviera
Giornata di trasferimento molto lunga, la mattina è nuvoloso e freddino e c'è un panorama magico mentre attraverso strade extraurbane in mezzo ai boschi della Franconia, campi sterminati e villaggi agricoli. Menzione d'onore per un falco appollaiato a bordo strada su un cumulo di terra che delimita un campo, mi avvicino in moto e non scappa, ci fissiamo per un po'. Che animali bellissimi, la Germania ne è piena, in cielo ne vedi sempre almeno uno. Meteo variabile, raggiunta l'autostrada devo mettere e togliere l'antipioggia un paio di volte lungo il viaggio. Disastro a Norimberga, l'autostrada a 3 corsie finisce in 2 corsie e con un semaforo in centro città che fa passare due macchine per volta. Chi ha progettato quell'autostrada è un criminale, chi ha deciso i tempi del semaforo ancora peggio. A Ulm il navigatore mi fa uscire, vedo da lontano la famosa chiesa con il campanile più alto al mondo però in ristrutturazione un po' coperto da impalcature. Da lì fino al paesino dove ho preso la camera in una Landhaus (ogni paesino tedesco per quanto piccolo ha una stamberga per i viandanti con camere e ristorante). Passo l'ultima collina prima del lago di Costanza e.... Alpi! Alpi innevate in lontananza! Una vista così banale mi ha riempito di stupore. La zona del paesino è bellissima, piena di coltivazione di ciliege e di non ho capito cosa, delle piante che si arrampicavano su dei fili altissimi agganciati a dei pali. A cena filettini di maiale con spatzle al formaggio e cipolle fritte, leggerino.
Giorno 9 - Julierpass e diluvio universale
La via più semplice per tornare a casa sarebbe il San Bernardino ma mi autoinvito a pranzo da un amico e dalla sua ragazza che sono in vacanza in Engadina. Quindi giù per la Svizzera fino a Coira e poi verso il Julierpass, così lo aggiungo alla collezione (il San Bernardino l'ho già fatto). In un'area di servizio in Svizzera incontro un gruppo di una quindicina di motocicliste italiane, tutte donne sulla 50ina. Riparto prima di loro e poi mi riprendono, facciamo un tratto di strada assieme verso il Julierpass poi si fermano, le saluto e proseguo. Il Julierpass è come tutti gli altri passi svizzeri (eccetto lo Spluga, vaffanculo allo Spluga): tornanti larghissimi, strada larga, pendenze dolci e si va su tra panorami mozzafiato. In questa zona si parla romancio, che è una sorta di dialetto delle valli bergamasche ancora più stretto. In cima al passo c'è un bellissimo paesaggio di alta montagna (siamo a 2200 metri), rovinato da un ecomostro di forma cilindrica altro 6 o 7 piani color ruggine. Non ho capito cosa sia, dentro sembrava vuoto. Gli svizzeri in fatto di architettura non capiscono nulla. La discesa verso l'Engadina è veloce (anche perchè Silvaplana è comunque a 1800 metri), sul lago di Silvaplana era pieno di gente con il kitesurf, vederli dalla strada che scende dal passo tutti colorati è una bella immagine. Pranzo con il mio amico e la sua ragazza e poi riparto abbastanza in fretta, è previsto il diluvio universale in Lombardia. In cima al Maloja guardando verso Chiavenna si vede nerissimo, metto subito l'antipioggia. In realtà a Chiavenna è molto buio, i lampioni sono addirittura accesi anche se sono le 15, continuo ad avanzare verso il lago di Como, prendo la superstrada del lago. Sempre più buio, si vedono i primi lampi, ormai sembra notte. Nei brevissimi tratti tra una galleria e l'altra comincia a piovere, poi all'uscita di quella subito a nord di Bellano... vento fortissimo, secchiate d'acqua, fulmini. Si rientra in galleria, le piazzole di emergenza in galleria e i distributori fuori sono pieni di camper, auto e motociclisti fermi. Comincia a grandinare, non si vede nulla, si procede a 20 km/h fuori dalle gallerie, la strada è completamente allagata, la grandine mi fa male alle braccia e alle gambe ma non mi voglio fermare, in queste situazioni succedono incidenti e poi code allucinanti, non so quando riuscirei ad arrivare a casa e sono stanco, vado avanti finchè riesco. Nel tratto in cui la superstrada costeggia il lago prima di Lecco non si vede neanche il lago. Tra grandine, foglie e rametti mi arriva addosso un casino di roba ma si va tutti piano, non c'è un gran pericolo. Poi entro nel sottopasso di Lecco, coda. Non ci si muove più. Si sta fermi più di mezz'ora. Sono proprio nel punto più basso della galleria, esce acqua dai tombini e cascate di acqua escono tra le giunzioni dei pannelli del rivestimento della galleria. Non c'è neanche illuminazione. Lentamente si riparte, due auto distanti 100 metri non riescono a ripartire, sono completamente bloccate. Ma non hanno sbattuto contro nulla, non so. Si esce un superficie, la strada è allagata, dal viadotto di sopra vengono giù bombe di acqua ogni volta che passa una macchina, mi sposto sulla corsia di destra per evitarle. Però ha quasi smesso di piovere, ora l'unico problema sono le code e la strada allagata. Mi piazzo in mezzo tra le due corsie e le auto si spostano di lato per farmi passare, poi il traffico si alleggerisce e finalmente si riparte. Dopo 2.777 km sono a casa.
Ravenna. Presentazione de La Stagione dei Teatri 2022/23: un percorso itinerante tra centro e periferia
Si svolgerà tra novembre e aprile la nuova Stagione dei Teatri curata da Ravenna Teatro che si svilupperà tra Teatro Rasi e Teatro Alighieri. Una stagione che tocca diversi ambiti e interessi, dalla graphic novel al ritorno di grandi attori e attrici, e per presentarla Ravenna Teatro ha pensato ad un percorso itinerante – in continuo aggiornamento fino a fine ottobre – che si snoda tra studi professionali, dipartimenti universitari, sedi di associazioni, scuole, case di privati e centri di aggregazione dal cuore della città alla periferia. “Dopo l’arresto dovuto alla pandemia è aumentata la voglia di tornare a sedersi in teatro, come hanno dimostrato le diverse richieste relative alla campagna abbonamenti estiva che ci sono pervenute – spiegano Alessandro Argnani e Marcella Nonni, condirettori di Ravenna Teatro -. Avvertiamo, però, l’esigenza di tornare in contatto con luoghi e persone, per questo abbiamo pensato di implementare una pratica già sperimentata qualche anno fa, che ci porta a intrecciare contatti diretti con chi desidera conoscere più nel dettaglio la nostra programmazione. Siamo partiti nella casa dei cittadini per eccellenza, il Comune, per poi proseguire in diversi punti della città e del forese”. “Finalmente, dopo questi anni segnati tristemente dalla pandemia che ha condizionato pesantemente le nostre abitudini in termini di fruizione dell’offerta culturale e di frequentazione dei luoghi di cultura – commentano il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – ritorna la Stagione dei Teatri. Un appuntamento a cui l’intera comunità è fortemente legata, non solo per la qualità della programmazione, che come sempre si dimostra ricchissima, di assoluta qualità e profondità e di grande ricerca artistica, ma anche perché rappresenta un momento collettivo prezioso, in cui nella dimensione d’incanto del teatro si verifica la magia della condivisione e della partecipazione, capace di rendere ancora più speciale ogni processo culturale”. Nel mese di settembre il programma è già stato presentato al centro La Pioppa di Savarna, alla casa dei volontari di Piangipane, al Cral di Hera, nella sede di Capit e alla circoscrizione di San Pietro in Vincoli. Le prossime date in calendario, in continuo divenire, sono le seguenti: mercoledì 5 ottobre ore 18.30 studio dell’editore Danilo Montanari via Zirardini 3, ore 20.30 al nuovo bar Endas di Villanova in via Villanova 90; giovedì 6 casa Turchetti – Brusoni; venerdì 7 ore 18.30 al centro Lo Zodiaco di viale Mattei 26; Auditorium Museo del Senio in piazza della Resistenza 2 ad Alfonsine ore 20.30; lunedì 10 ore 17 Cna viale Randi 90, ore 18.30 casa per una ballerina di Federica Samorì; associazione culturale Percorsi in piazza della Repubblica 10 a Mezzano ore 20.30; martedì 11 sede Auser Casalborsetti via Marradi 4 ore 17.30; mercoledì 12 terrazza Anna Fietta via Argentario 21 ore 19; sede Avis via Tommaso Gulli 100 ore 20.30; giovedì 13 ore 15 Circoscrizione di Roncalceci via Babini 184; ore 17.30 locali del circolo Bper via Diaz, 19.30 Teatro Rasi associazione Viandando. Venerdì 14, alla biblioteca Guerrini di Sant’Alberto alle 17.30, in presenza dell’assessora Federica Moschini, verrà inoltre presentato il progetto In viaggio verso il teatro; lunedì 17 presentazione nella sede di Confcommercio, in via di Roma 102, ore 17, alle 18.30 nella Galleria Pallavicini di via Pallavicini 22; martedì 18 nella sede della circoscrizione di Castiglione di Ravenna, in via Vittorio Veneto 21 ore 20.30; mercoledì 19, alle 20, nelle scuderie di villa Cacciaguerra Ortolani in piazza Unità 13 a Voltana; giovedì 20 alla biblioteca Classense in via Baccarini 3 alle 17; alle 18 presso Vittoria Grassi parrucchieri via Mazzini 37. Venerdì 21 allo studio Dell’Edera, Donelli, Lama ore 18 via Corrado Ricci 29. Lunedì 24 Barakkacafè via Staggi 4 a Portofuori ore 16. In via di definizione: Casa delle donne, Cna, Confcooperative, Confesercenti, Engim, Fondazione Flaminia, associazione culturale Galla & Teo, Legacoop, Linea Rosa, Mag – Magazzeno Art Gallery, Mistral, Pubblica Assistenza. LA PROGRAMMAZIONE Fino al 3 novembre la biglietteria torna a proporre la formula che prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di diciassette appuntamenti. I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: I due gemelli veneziani, un classico di Carlo Goldoni, una farsa nera sul tema dell’identità firmata da Valter Malosti che ne amplifica il gioco del doppio marcando il contrasto tra la natura vivace della pièce e la sua vena cupa; Funeral Home, di cui è protagonista Giacomo Poretti: noto per le gesta gloriose del trio comico a cui appartiene, Poretti scrive e interpreta – con l’attrice, autrice e psicoterapeuta Daniela Cristofori – una commedia che mette in ridicolo la paura più radicata nel cuore dell’umano, quella della morte; Samusà, uno spettacolo scritto e interpretato dall’artista Virginia Raffaele, qui diretta da Federico Tiezzi, maestro della scena contemporanea. Al centro del racconto il vissuto personale di un’infanzia ambientata tra le giostre del lunEur di Roma, che Raffaele sviluppa con quel suo modo unico di divertire e commuovere, stupire e interpretare, facendo ridere a crepapelle; L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, porta in scena una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato che vede protagonista l’attore Claudio Casadio, nella produzione firmata da Accademia Perduta/Romagna Teatri, tra narrazione e illustrazione d’autore; Diplomazia, produzione del Teatro dell’Elfo, è un duello consumato con l’arma della parola tra un generale del Terzo Reich e un diplomatico della Svezia neutrale nell’estate del 1944. Un dramma storico in cui affondano le radici della nostra società, interpretato dai due co-fondatori della storica compagnia milanese del Teatro dell’Elfo di Milano; Boston Marriage è un testo americano contemporaneo ambientato a fine Ottocento che prende spunto da un modo di dire in voga negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo, usato per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti. Il Premio Pulitzer David Mamet qui se ne serve per dare il titolo a questa commedia, che vede in scena due dame e una cameriera: Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria. Nella rosa di titoli in cui poter individuare gli spettacoli a scelta rientra invece la produzione di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, Pasolinacci e Pasolini, Quattro movimenti di ascolto, in cui i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, raccontano il “loro” Pasolini (Rasi); Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, un lavoro che rievoca l’opera di Kafka a partire dall’incontro tra ricerca coreografica e musica elettronica con la regia e la drammaturgia di Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley (Rasi); Dati sensibili: New Constructive Ethics, uno spettacolo in cui Teodoro Bonci Del Bene si interroga sulle possibilità di una nuova etica con un testo duro e paradossale sulla condizione umana e sulle relazioni sociali (Rasi); Calēre (Sentieri) Transitus Animae, testo e regia del ravennate Eugenio Sideri che si sofferma sulla difficoltà, da parte delle nuove generazioni, di trovare il proprio percorso (Rasi); L’amica geniale a fumetti, trasposizione scenica del fumetto ufficiale de L’amica geniale di Elena Ferrante – sceneggiato da Chiara Lagani che qui ne interpreta i testi, mentre il pubblico viene immerso nei disegni animati di Mara Cerri – il recital nasce dalla nuova graphic novel edita da Coconino Press con la supervisione artistica del ravennate Davide Reviati (Rasi). E Reviati torna nello spettacolo di Luigi Dadina, tra i fondatori del Teatro delle Albe, dal titolo Mille Anni o giù di lì, insieme al musicista Francesco Giampaoli per raccontare un luogo, il petrolchimico dell’Anic, attorno a cui si dipana un racconto che accomuna generazioni diverse (Rasi). Tra i titoli a scelta anche La luce intorno, produzione del Teatro dell’Argine che si interroga sul senso di fare teatro in tempo di pandemia (Rasi); Il Soccombente, a cura della compagnia Lombardi-Tiezzi (Alighieri); Museo Pasolini, di Ascanio Celestini, che qui veste i panni di un visionario custode di un ipotetico museo dedicato all’omonimo poeta e regista imbastendo un racconto che si estende a ritratto di un secolo italiano (Alighieri); Pragma, Studio sul mito di Demetra (Rasi) e Una riga nera al piano di sopra, monologo per alluvioni al contrario, della talentuosa Matilde Vigna, che intreccia alla piena del Po del 1951 la vicenda di una donna dei giorni nostri alle prese con l’ennesimo trasloco (Rasi). In occasione di diversi spettacoli sono in programma incontri con le compagnie in dialogo con giornalisti e studiosi. Gli appuntamenti sono a ingresso gratuito. Il calendario è in via di definizione. Anche quest’anno, inoltre, Ravenna Teatro, in collaborazione con il Comune di Ravenna, torna ad offrire ai residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e ai residenti di quelli di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio navetta gratuito. Il progetto verrà presentato il 14 ottobre alla biblioteca Guerrini di Sant’Alberto alle 17.30, alla presenza dell’assessora Federica Moschini. Letture di Tania Eviani. Sempre nell’ottica di una maggiore accessibilità prosegue la collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì, che permetterà di rendere accessibili alcuni spettacoli a persone non vedenti e ipovedenti.
TRA TEATRO E MUSEO
La Stagione dei Teatri 2022-23 vede consolidarsi il rapporto di collaborazione che lega Ravenna Teatro al Mar – Museo d’arte della città, in un intreccio che pone questo museo quale luogo di performance e teatro. Una relazione che si cementa a partire dalle diverse collaborazioni nell’ambito della biennale del mosaico, in cui rientra lo spettacolo Un quadro in programma il 3, 4 e 5 novembre alle 18 – prodotto da Teatro delle Albe/Ravenna Teatro – che vede in scena l’attore Roberto Magnani e i Cacao.
CONCORSO PER LE SCUOLE
Dopo il successo dello scorso anno, tornerà il concorso rivolto alle scuole. La proposta è quella di recensire uno o più spettacoli in calendario attraverso linguaggi congeniali ad alunni e alunne (dalla creazione di un testo scritto alla realizzazione di un video). Una giuria qualificata assegnerà il primo premio alla classe vincitrice, che avrà la possibilità di partecipare ad un viaggio alla scoperta di realtà italiane che presentano percorsi simili a quelli di Ravenna Teatro. Questo aspetto si legherà al progetto In viaggio con Ravenna Teatro, che lo scorso anno ha visto una prima edizione dedicata a due realtà milanesi affini al Centro di produzione ravennate, ovvero Il Teatro dell’Elfo e Olinda, che sono state visitate insieme ad una trentina di abbonati nell’arco di un week-end. Rimanendo nell’ambito della formazione si rinnova inoltre la storica collaborazione con Fondazione Flaminia.
COLLABORAZIONE CON COCONINO PRESS
La Stagione 2022/23 vedrà l’inizio di una collaborazione con Coconino Press relativa ai tre spettacoli legati tra loro dal filo rosso della graphic-novel. A margine di L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, L’amica geniale a fumetti e Mille anni o giù di lì seguirà un laboratorio-incontro a cura della nota casa editrice di fumetti, nata a Bologna nel 2000, insieme agli studenti e alle studentesse del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna. BIGLIETTERIA ABBONAMENTI: Da lunedì 12 settembre a giovedì 3 novembre Platea e palco I, II e III ordine Teatro Alighieri, I gradinata Teatro Rasi intero 165 euro | ridotto* 146 euro | under30 93 euro | under20 45 euro Galleria e palco IV ordine Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi intero 113 euro | ridotto* 103 euro | under30 71 euro | under20 35 euro Loggione Teatro Alighieri, II gradinata Teatro Rasi intero 50 euro | under30 34 euro *Riduzioni: Cral e gruppi organizzati, docenti, oltre i 65 anni, iscritti all’Università per gli Adulti Bosi Maramotti, Soci Coop Alleanza 3.0, EspClub Card, Soci BCC, tessera Touring Club Italiano, amici di RavennAntica, soci Stadera Vantaggi e promozioni per gruppi di adulti e gruppi scolastici. Abbonamenti e biglietti sono acquistabili con bonus 18APP e Carta del docente. Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tutti i feriali dalle 10:00 alle 13:00, giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00. Teatro Rasi, via di Roma 39, giovedì dalle 16:00 alle 18:00. Da sabato 5 novembre saranno inoltre in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli e gli abbonati potranno acquistare i titoli esclusi dal proprio pacchetto ad un prezzo speciale. Tutte le informazioni disponibili su ravennateatro.com; Ravenna Teatro tel. 0544 36239 [email protected] La rassegna è organizzata con il supporto del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, Assicoop Unipol Sai, Reclam, Apt Emilia-Romagna, Bcc ravennate, forlivese e imolese. Media Partner: Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Ravenna Notizie, Setteserequi, Ravenna Web Tv, Pubblisole, Ravenna24ore, Ravenna e Dintorni. Ogni serata vedrà inoltre uno speciale sostenitore, da Cna a Coldiretti, il cui calendario è in via di definizione. Continua, infine, la collaborazione con la cooperativa sociale Villaggio Globale, che oltre a gestire il bar del Teatro Rasi da quest’anno si occupa anche di quello del Teatro Alighieri (quest’ultimo in collaborazione con l’associazione Spazio 194 Insieme e la cooperativa sociale La Pieve). La Stagione dei Teatri è su ravennateatro.com fb Ravenna Teatro e Teatro Rasi Alla pagina https://www.ravennateatro.com/esplora/materiali-stampa/sono inoltre scaricabili immagini della Stagione e di due incontri del percorso itinerante tenuti a settembre nella casa dei volontari di Piangipane e al Cral di Hera. ravennanotizie.it
Meteo: forte maltempo al Nord. Trombe d'aria in Liguria e nel Ferrarese. Parchi chiusi a Milano
Cabine della spiaggia trascinate sulla ferrovia. Sospesa circolazione treni tra Chiavari e Sestri Levante. Nel Ferrarese una gru cade su delle villette a schiera. Scantinati allagati nel Mantovano
Una forte ondata di maltempo si sta abbattendo sul Nord Italia. In Liguria una mareggiata ha portato le cabine dalle spiagge sulla linea ferrovia. Danni anche nel Ferrarese dove una gru è caduta su delle villette a schiera. Tromba d'aria su Bondeno. La grandine, poi, ha distrutto una serie di coltivazioni nello Spezzino. GRANDINE E TROMBE D'ARIA IN LIGURIA.SOSPESA LA CIRCOLAZIONE DEI TRENI TRA CHIAVARI E SESTRI LEVANTE Una violenta mareggiata che si è abbattuta sulla costa tra Chiavari e Sestri Levante, sulla linea Genova-La Spezia, ha trasferito materiali e persino alcune cabine dalle spiagge sulla linea ferrata danneggiando la linea elettrica. Sospesa la circolazione dei treni nel tratto. I tecnici di Rfi sono sul posto e sono stati richiesti i bus per il servizio sostitutivo. Il maltempo ha colpito forte sul Tigullio orientale. La forte mareggiata ha arrecato parecchi danni al litorale tra Chiavari e Sestri Levante. Alcune cabine degli stabilimenti balneari sono state sbattute sulla vicina linea ferroviaria a Cavi di Lavagna. Anche a Chiavari tetti scoperchiati, allagamenti, alberi crollati. A Sestri Levante decine di auto sono state danneggiate dalla grandine e da tegole volate dai tetti. "Ci stiamo attivando per richiedere lo stato di calamità data la straordinaria entità dei danni". Lo scrive la sindaca di Sestri Levante Valentina Ghio sul suo profilo Facebook che chiude lanciando un appello in considerazione dello sviluppo meteo: "In arrivo nuova tromba d'aria vi chiedo di non uscire e stare lontano dal fronte mare fino al termine del temporale". Chicchi di grandinegrossi come noci, vento fino a 120 km all'ora, trombe d'aria e pioggia battente hanno investito tutta la Liguria centrale tra Genova e il Tigullio nella prima mattinata. Sulle alture di Genova sono caduti fino tre cm di pioggia in pochi minuti. In alcune frazioni dello spezzino la grandine ha rotto vetri delle case, distrutto alberi da frutto, orti e coltivazioni. I danni più importanti, al momento, nel Tigullio dove, oltre alla circolazione ferroviaria che risulta ancora sospesa per danni alla rete elettrica e materiali trasportati sui binari, la furia del vento ha fatto cadere alberi e rami sull'Aurelia e sulla A12 tra Recco e Rapallo dove poco dopo le 8 si erano formati 2 km di coda per rami e piccoli tronchi finiti sulla carreggiata, coda ora risolta. A Lavagna vetri e auto danneggiate dalla grandine. Al lavoro i Vigili del fuoco. Secondo le osservazioni Arpal alcune celle temporalesche stanno risalendo dal mare verso la Liguria di Centro Levante. PIOGGIA IN LOMBARDIA, PARCHI CHIUSI A MILANO. ALLERTA ARANCIONE IN LOMBARDIA E VENETO Piove su Milano e su larga parte della Lombardia dove al momento non si segnalano particolari danni, mentre già ieri nel basso mantovano si è scatenato un violento temporale, che ha causato l'allagamento di alcuni scantinati. Un'allerta emanata dalla protezione civile aveva previsto già per ieri l'arrivo di fenomeni temporaleschi e anche il Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione Lombardia aveva emesso un'allerta meteo sul nodo idraulico di Milano dal tardo pomeriggio di ieri. In particolare su Milano è stata diramata un'allerta arancione (rischio moderato) per temporali forti, gialla (rischio ordinario) per rischio idrogeologico, e dalla mezzanotte di ieri per rischio idraulico. Per questo, a scopo cautelativo, anche in considerazione della lunga siccità degli ultimi tempi, il Comune di Milano ha deciso di lasciare chiusi i parchi recintati e ha invitato i cittadini a fare attenzione e preferibilmente non sostare in auto o a piedi sotto gli alberi, in prossimità delle impalcature dei cantieri, di dehors e tende e in generale di tutti i manufatti che possono essere spostati dal vento. Ai milanesi si chiede inoltre di mettere in sicurezza oggetti e vasi su davanzali, balconi e spazi all'aperto. Il Centro operativo comunale (COC) della Protezione civile è attivo fino a chiusura dell'allerta per monitorare e coordinare gli eventuali interventi, così come è attivo il piano per il monitoraggio di sottopassi e aree interessate da possibili esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro. DANNI NEL FERRARESE. UNA GRU CADE SU DELLE VILLETTE A SCHIERA Danni, da maltempo - a causa di precipitazioni ad alta intensità nel pomeriggio e nella serata di ieri - anche nel Ferrarese. Gli episodi più gravi a Bondeno, colpita da una tromba d'aria e nella frazione di Boara a Ferrara dove una gru, a seguito del vento forte è franata su alcune abitazioni. Non si sono si sono registrati feriti, ma danni ingenti alle strutture. "Una gru - ha scritto sul suo profilo Facebook il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri - è caduta su tre villette a schiera a Boara. Nessun ferito, i soccorsi sono sul posto per le operazioni di evacuazione e di controllo degli appartamenti. Presente anche l'assessore alla protezione civile, Nicola Lodi . Pronti a trovare una soluzione immediata alle famiglie". Nel capoluogo estense il vento ha provocato la caduta di alberi sulle vie e ha scoperchiato alcuni pannelli e cartelli stradali. In provincia disagi alla viabilità per alberi caduti sulle strade di collegamento con il Modenese e a Bondeno, colpito da una tromba d'aria con diversi danni a edifici, anche con tetti scoperchiati, ma nessun danno registrato alle persone. Quella passata, osserva sul suo profilo Facebook il sindaco di Bondeno, Simone Saletti è stata "una lunga notte per percorrere ancora una volta tutto il nostro territorio profondamente colpito da un anomalo temporale e fare il punto sul contenimento dell'emergenza. Tante le squadre di Protezione Civile, Vigili del Fuoco volontari di Bondeno ed effettivi da diversi comandi di molte province, Forze dell'ordine ancora al lavoro. Le prossime ore - aggiunge - saranno dedicate al censimento degli ingenti danni". Al riguardo puntualizza, "sarà attivo un indirizzo mail dedicato. Ho avuto un colloquio telefonico con il presidente Bonaccini e con l'assessore regionale Priolo i quali hanno garantito il massimo supporto dell'Emilia-Romagna a Bondeno". E sulla situazione di Bondeno, sempre su Facebook, è intervenuto ieri sera lo stesso Bonaccini. "A Bondeno - scrive - tromba d'aria: danni al patrimonio pubblico e privato. Già attivata protezione civile regionale e ho sentito, assieme all'assessore Priolo, il sindaco Saletti. Domani mattina sopralluogo in loco". https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/08/18/meteo-forte-maltempo-al-nord.-trombe-daria-in-liguria-e-nel-ferrarese.-parchi-chiusi-a-milano_d86223e1-f495-461b-9077-9856f51ef894.html
“L’agenda ritrovata”, arriva in Calabria la mostra che celebra i 30 anni dalle stragi di mafia
Fa tappa a Cinquefrondi, in Calabria, in occasione della “Giornata della Legalità”, dopo essere stata inaugurata a Palermo, nella Casa di Paolo, dove aveva sede la farmacia della famiglia Borsellino, la mostra fotografica che, attraverso i volti di gente comune racconta il desiderio di tenere accesa la memoria sulla strage del 19 luglio 1992
Che le stragi di mafia del 1992 non siano stati eventi che sconvolsero e cambiarono solo la società siciliana lo dimostra il fatto che ovunque nel paese, quest’anno, si susseguono iniziative per celebrare questo trentesimo anniversario. Tutte importanti, ognuna capace di levare alta la voce di chi cerca giustizia, tra le ultime più significative c’è sicuramente "L'agenda ritrovata. I volti", mostra fotografica curata dall’ associazione culturale "L’Orablù"di Bollate e sostenuta dal Movimento Agende Rosse guidato da Salvatore Borsellino, inauguratasi il 4 agosto a Palermo, nella Casa di Paolo, che ora arriva come seconda importante tappa in Calabria, esattamente a Cinquefrondi, nello spazio pubblico del Parco Peppino Impastato, dove sabato 20 agosto sarà al centro di un momento di confronto che si annuncia ricco di spunti e sollecitazioni. Un’iniziativa che arriva al momento giusto dal momento che il 20 agosto di ogni anno la locale amministrazione comunale organizza con il patrocinio della Città metropolitana di Reggio Calabria la “Giornata della legalità”, per puntare l’attenzione sull’anniversario delle stragi di Palermo e sull’impegno civico di uomini e donne che dal nord al sud dell’Italia tengono accesa la memoria e fanno un lavoro quotidiano di contrasto alle mafie. Alle ore 18.30, dunque, il taglio del nastro della mostra i cui 21 pannelli, al pari di pietre d’inciampo, costruiscono un percorso che rimanda a un altro evento, promosso dalla stessa associazione “L'Orablù”, anche in questo caso in sinergia con il Movimento delle Agende Rosse, che, dal 25 giugno al 19 luglio 2017, in occasione del 25° anniversario delle stragi di Falcone e Borsellino, aveva percorso tutto lo Stivale, partendo da Bollate per raggiungere Palermo, raccogliendo su un'Agenda Rossa, simbolo di una mancata giustizia, le firme e i pensieri di tutti coloro che non hanno mai smesso di farsi domande e ancora sperano di conoscere la verità su quanto accaduto il 19 luglio 1992 in via d’Amelio. «Un pomeriggio che porterà tra i giardini del “Parco Peppino Impastato” partecipazione e testimonianza di impegno – afferma il primo cittadino di Cinquefrondi, Michele Conia –. La mostra esce da Casa di Paolo a Palermo e arriva a Cinquefrondi, e questo per noi ha un valore simbolico alto. Una responsabilità di testimonianza importante per una giornata diventata simbolo di un’intera comunità, che si mette così in relazione con un progetto nazionale più grande e che coinvolge migliaia di persone in tutta Italia». «Un percorso al contrario, una nuova staffetta - aggiunge Walter Palagonia, presidente di “L’Orablù” - che collegherà luoghi, toccando più regioni d’Italia, per parlare di contrasto alle mafie e di impegno sociale che nasce dal basso, dalle persone che, con noi, ci hanno messo la faccia in un percorso comune, per tenere accesa la memoria sulla strage che ha ucciso Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, consapevoli che le mafie sono un problema per l’intera nazione». Sarà un pomeriggio, quello in programma sabato 20 agosto, caratterizzato da diversi momenti. Intanto l’inaugurazione della mostra, poi il dibattito dal titolo "A trent'anni dalle stragi" al quale, introdotti dai saluti di Carmelo Versace, sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e di Giada Porretta, assessora agli Eventi e Spettacoli del Comune di Cinquefrondi, interverranno da remoto Salvatore Borsellino, fondatore e attivista e del “Movimento Agende Rosse”, e Walter Palagonia, presidente dell’associazione “L'Orablù”. Importanti si preannunciano anche le testimonianze come quelle del testimone di giustizia, Gaetano Saffioti; del giornalista, Michele Albanese; di Don Pino De Masi, referente di Libera della Piana di Gioia Tauro; di Maria Stefania Caracciolo, vice prefetto di Reggio Calabria; Giancarlo Costabile, docente UniCal. Porteranno il loro contributo anche Arcangela Galluzzo, assessora alla Legalità Comune di Fiumicino, e il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia. Modererà la giornalista Maria Pia Tucci. La mostra ha già in programma diverse altre tappe: Bari, Potenza, Napoli, Roma, Genova, Torino e Milano dove si fermerà concludendo al contrario la staffetta di 5 anni fa. Un altro viaggio, un’ altra immersione nell’umanità di una parte di Italia che chiede di alzare il velo sulle verità di cui c’è bisogno per sentirci veramente liberi. http://www.vita.it/it/article/2022/08/16/lagenda-ritrovata-arriva-in-calabria-la-mostra-che-celebra-i-30-anni-d/163795/
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Altan a Ravenna per la mostra “Nella contea di Coconino”
Domani, 15 luglio, l’incontro con l’autore a Palazzo Rasponi dalle Teste
Altan, uno dei grandi maestri del fumetto italiano, domani, 15 luglio, alle 17, sarà a Ravenna per visitare la mostra “Nella contea di Coconino” e incontrare il pubblico e gli appassionati. L’appuntamento è in programma a Palazzo Rasponi dalle Teste, dove è in corso l’esposizione promossa dalla casa editrice Coconino Press – Fandango in compartecipazione con l’assessorato alla Cultura del Comune: oltre alle tavole originali di “Ada nella jungla” dello stesso Altan, sono in mostra fino al 31 luglio opere di altri autori di fumetti di primo piano come il ravennate Davide Reviati, Mara Cerri e Chiara Lagani (con l’adattamento a fumetti de “L’amica geniale” di Elena Ferrante), Vincenzo Filosa, Otto Gabos e ZUZU. In visione anche una serie di cortometraggi realizzati da Mara Cerri e Magda Guidi. Inoltre, chi avrà visitato la mostra, esibendo il biglietto gratuito ricevuto a palazzo Rasponi potrà entrare al Mar – Museo d’arte della città di Ravenna pagando l’ingresso ridotto (3 euro). “L’esperienza di Coconino Fest – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – riprende con una graditissima sorpresa. La presenza di Altan qui a Ravenna è una straordinaria esperienza per tornare ad immergerci, accompagnati da un assoluto maestro, nel mondo del fumetto d’autore. Sarà un’opportunità per addentrarci nelle storie e nel linguaggio di uno degli autori più iconici e amati”. Nell’ambito della mostra, Altan espone una selezione di tavole da Ada nella jungla, rocambolesco romanzo d’avventura a fumetti apparso in origine nel 1978 a puntate su storiche riviste come Linus e Alter e recentemente riproposto in una nuova edizione da Coconino Press. Ada Frowz, bella e spregiudicata eroina britannica che parte per l’Africa alla ricerca di un’eredità e di un lontano cugino, ci introduce in un mondo di spie, fanatici nazisti e intrighi internazionali. Altan fa il verso ai grandi classici letterari e cinematografici dell’Avventura, con un romanzo a fumetti che si diverte a riempire delle sue densissime vignette e a definire di volta in volta “moralistico”, “rassicurante” e “amaro”. Con la visita di Altan proseguono gli eventi di Coconino Fest, il nuovo festival nato a Ravenna che celebra la “nona arte” del fumetto, mettendolo in relazione con altri linguaggi e forme espressive come la musica, il romanzo, il cinema e il teatro e rivolgendosi a tutte le generazioni, con particolare attenzione per le più giovani. Dopo il successo della tre giorni di incontri e performance che hanno animato la città e la spiaggia di Marina di Ravenna dall’1 al 3 luglio, è ancora visitabile nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste la mostra “Nella contea di Coconino”, che resterà aperta con ingresso gratuito fino al 31 luglio 2022 con orari 17-22 tutti i giorni tranne il lunedì. Info: IAT Ravenna tel. 0544.35404 – www.turismo.ra.it https://preview.redd.it/tyhr2egcejb91.png?width=200&format=png&auto=webp&s=6442035ef542679c16140f825d81e2e21a85893b
Altan
Francesco Tullio Altan è nato a Treviso nel 1942. Nel 1975 si stabilisce prima a Milano e poi ad Aquileia, dove vive tuttora. Sempre nel 1975 realizza per il Corriere dei Piccoli il suo personaggio di maggior successo, La Pimpa, cagnolina a pois entrata nei cuori dei bambini di tutta Italia. Tale è stata la popolarità delle sue storie che Pimpa, dal 1987, conta un omonimo mensile tutto suo, pubblicato anche in Argentina e Turchia, e una serie animata ancora in programmazione sui canali Rai. Altan è celebre anche per i suoi romanzi a fumetti, realizzati a partire dagli anni ’70 per un pubblico più adulto, comparsi per la prima volta a puntate sulla rivista Linus diretta da Oreste del Buono. Dalle parodie di biografie storiche come Colombo e Franz alle ironiche rivisitazioni dell’avventura (Ada nella jungla, Macao, Sandokan), fino ad amare parabole contemporanee come Friz Melone e Cuori pazzi. Terzo e notissimo aspetto della sua produzione è la satira: le sue vignette sono state pubblicate su Panorama, Tango, Cuore e Smemoranda, e continua una pluriennale collaborazione con L’Espresso e La Repubblica.
Coconino Press
Nata a Bologna nel 2000, Coconino Press è la casa editrice che ha fatto conoscere in Italia i capolavori internazionali del romanzo a fumetti o “graphic novel”. E ha contribuito al tempo stesso a scoprire e lanciare diversi autori italiani di talento che oggi sono star internazionali. Il nome della casa editrice deriva dalla contea di Coconino, nello Stato americano dell’Arizona, teatro delle fiabesche e ironiche avventure di “Krazy Kat” di George Herriman, uno dei primi capolavori del fumetto di inizio ’900. Oltre alla qualità delle storie, punto caratterizzante dell’attività editoriale è la cura minuziosa per l’oggetto libro: un’idea che si traduce in un’attenzione particolare alla grafica e alla qualità di stampa, per rispettare e valorizzare al massimo il lavoro dell’autore. Soci titolari della Coconino Press sono oggi Ivan Gardini, Ilaria Bonaccorsi Gardini e Domenico Procacci.
Mi sono infiltrato in uno schema piramidale, migliaia di giovani ragazzi in Italia stanno buttando i loro risparmi e nessuno ne parla.
La scoperta
Qualche mese fa, annoiato in piena zona rossa, mentre scorro le storie di instagram una in particolare richiama la mia attenzione: un classico grafico della borsa con degli strani scarabocchi sopra e delle emoji che festeggiano. Noto che chi ha postato quella storia è una ragazza che conobbi qualche anno fa e invio questo DM: "?" Passa qualche ora senza nessuna risposta e poi all'improvviso una notifica: "Sai cos'è il trading?" Io mi sono avvicinato al mondo del trading 7 anni fa ed è una delle mie più grandi passioni quindi risposi: "No, ma ne ho sentito parlare in TV" Vedo che il messaggio è stato visualizzato, passa qualche minuto e poi mi arriva questo massaggio: "Se vuoi puoi venire a casa mia a prendere un caffè e ti spiego un po' come funziona" Rimango un po' basito da questa risposta visto che questa persona è io non ci siamo mai visto da anni e nemmeno prima ci conoscevamo bene, due perché porta vacca in zona rossa mi chiedi di venire a prendere un caffè? Rispondo che visto che c'è la zona rossa preferirei non spostarmi e se mi può spiegare tutto per messaggio. Inizialmente non ci sta ma poi cede e mi manda 8 minuti di audio pieni di teorie cospirazionistiche su come i ricchi usano il mercato del Forex per arricchirsi di più e spaventare i piccoli investitori ma che ci sono modi di copiare i loro metodi e fare soldi molto facilmente. Inizio a sentire puzza di IM Academy, e infatti poco dopo scopro che ho ragione e che apparentemente IM Academy sta avendo un grande successo in Italia da quando è iniziata la prima quarantena. Per chi non lo sapesse IM Academy è una MLM che invece di vendere un prodotto fisico, vende corsi sul mondo del trading. Quello più popolare è quello sul Forex dove ci sono sti "guru" che insegnano come "teoricamente" si possono fare i soldi. In realtà chi finisce in questa accademia di trading finisce che non ne capisce nulla ma gli brillano gli occhi quando scopre che per ogni persona invitata all'accademia otterrà 50€ ogni mese. Visto che questa accademia costa 250€ al mese bisogna riuscire a portare almeno 5 persone per essere membri senza pagare nulla. Inizialmente ti viene detto che imparerai a fare trading ma una volta dentro scopri che l'accademia serve per farti trovare la versione migliore di te stesso (parole ufficiali) e quindi è piena di corsi stile "JUST DO IT". Inizio a scavare di più e scopro che diversi ragazzi che andavano nella mia stessa scuola sono finiti dentro a questa MLM e hanno completamente modificato i loro account instagram per sembrare super mega ricchi e felici da quando hanno scoperto questa accademia (non lo sono). Ho anche fatto domande basilari tipo "cosa è il volume" ad alcuni di questi wannabe guru solo per non avere risposta dato che non capivano cosa stessi chiedendo e quindi decisi di creare un secondo profilo instagram e iniziare a infiltrarmi nelle videocall gratuite.
Il webinar
Arriva il giorno della mia prima conferenza gratuita pubblicizzata per settimane su Instagram da questi ragazzi super esperti in Forex (non lo sono) e inizia così: Alle 3 di pomeriggio di una domenica mi collego alla room su ZOOM, vedo che ci sono 400 utenti collegati (20 minuti dopo ne restano 150), un ragazzo sta ballando e viene streammata una canzone dei Florida o Pitbull piena di ragazzi che twerkano. Molto professionale. Dopo 5 minuti l'host dice che lui ha 25 anni, a 16 anni abbandonò la scuola per andare a fare il magazziniere in un'azienda e a mano spostava tutti i giorni centinaia di kg di piastrelle per anni. Poi un giorno scopri IM Academy ed ora vive di trading e vuole insegnare a tutti i suoi amici come diventare come lui. Molto credibile. Poi introduce un'altra ragazzo che avrebbe spiegato come funziona il trading e fa questo: Apre un grafico EUR / qualche valuta strana, dice che quando molte candele sono verdi il trend è positivo, rosse il contrario. E che bisogna semplicemente comprare basso e vendere alto (ma và) e grazie a IM Academy è diventato bravissimo dopo pochi mesi e ora vive di questo. Questionabile. Torna a parlare l'host e dice di mettere 1 in chat se si è capito tutto. La chat viene inondata di 111111111111111111111111111111111111111111111111111111. Poi chiede se ci sono domande, e noto che vengono fatte delle domande molto ovvie tipo: Diventerò ricco? Solo se ti impegni e non molli. Devi lavorare molto sulla psicologia e non abbandonare mai il nostro gruppo. I risultati arriveranno. Come si entra? Si pagano 250€ al mese e bla bla bla. Io: Come mai nel grafico di prima non usi nessun indicatore? La chat: 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 E vengo mutato. Qualche minuto dopo aro host introduce un ragazzo che dice di aver abbandonato il lavoro per dedicarsi full time al trading, sto ragazzo lo conosco e semplicemente non ha più voglia di lavorare o studiare e sta buttando dentro pure i suoi migliori amici per 200€ al mese. Poi introduce un'altra ragazzo che anche lui racconta come adesso vive da solo in centro a Milano e succede l'imprevedibile, dimentica di mutare il microfono quando l'host sta per parlare e inizia a sentirsi tutto doppio poi l'host ammette che in realtà sono tutti e due nella stessa stanza. Idioti. Ovviamente ad ogni tentativo di domande "non pianificate" la chat si riempiva di 1. Infine fa un monologo su come diventare una persona migliore psicologicamente e finisce il webinar dopo 50 minuti dicendo di inviare un messaggio alla persona di riferimento che vi ha invitati. Avessi saputo nulla sul trading non avrei imparato nulla. Durante la chiamata c'erano molte persone con la cam accesa o il nome reale e tutte una volta che le cercavo su Instagram facevano anche loro i fake guru con il forex. Quindi in pratica ste chiamate sono solo una grande menzogna per i nuovi arrivati. Alla fine mi è dispiaciuto per la ragazza che mi ha invitato e le ho detto che se vuole posso spiegarle in qualche ora lp stock market ma la sua risposta è stata: No, io non mi avvicino a quel mondo. Il Forex è più semplice, invece le azioni sono imprevedibili ed è tutto una truffa. Dopo quello non risposi più. Ad oggi quella ragazza è finalmente uscita da IM Academy dopo aver buttato 1500€, il problema è che la dentro gli spiegano che se non si riescono a fare soldi ne con il forex ne invitando le persone significa che non ci si è impegnati abbastanza e quindi si è delle merde. Di conseguenza poca gente che abbandona ne parla male perché si sente un fallimento. Nel frattempo un altro ragazzo che conosco ha abbandonato il lavoro per dedicarsi a questa idiozia. Considerato che nel raggio di 20km ho trovato una trentina di ragazzi dedicati a sta roba immaginate in tutta Italia. E voi? Avete esperienze al riguardo? Scusate il wall of text.
L'illustre nobis.caccapostaggio pone delle critiche al compagno Stalin in un post, impiego un'ora e un quarto per scrivere la risposta cercando le varie citazioni e prove alle mie argomentazioni e dopo neanche due minuti il chilometrico commento mi viene cancellato con la frase "compagno stalinista, vorrei ricordarti che il mio profilo non è una democrazia", bloccandomi. Dato che le contro argomentazioni sono troppo lunghe per essere inserite in un post di Instagram procedo a inserirle qui: Le critiche poste al compagno Stalin in questo post sono totalmente erronee, tralascerò la tua ignoranza riguardo il materialismo storico e dialettico, cosa che conferma il tuo totale essere utopico e conferma quanto sia grave la carenza di conoscenza dello studio marxista. Innanzitutto il compagno Stalin nacque il 18 dicembre, e non il 6. In secondo luogo non ha semplicemente "partecipato" alla rivoluzione russa, ma ha dato il suo enorme contributo militare e politico nelle svariate battaglie a cui ha combattuto, la più grande impresa fra le tante fu la battaglia di Caricyn. Il terzo punto che gradirei analizzare è quello del culto di personalità, in quanto Stalin comunicò in una lettera indirizzata alle edizione Djestisdat il 16 febbraio del 1938 di "opporsi energicamente", a sua detta, alla pubblicazione del Racconto sull'infanzia di Stalin, in quanto questo libro conteneva diverse inesattezze, aggiungendo che la "teoria degli eroi" non è una teoria bolscevica ma borghese e che definirsi "discepoli di un discepolo di Lenin" sia "troppo", sempre a sua detta:
“Mi oppongo energicamente alla pubblicazione del "Racconto sull'infanzia di Stalin". Questo libro contiene innumerevoli affermazioni che non corrispondono ai fatti, deformazioni, esagerazioni e lodi immeritate. Gli autori finiscono per confondere i lettori, sono bugiardi (seppur, forse, in buona fede) e adulatori. So che queste considerazioni risulteranno dolorose per loro, ma un fatto resta un fatto. E non è questo il punto il più importante. Il punto il più importante è che il libro tende ad instillare nella coscienza dei bambini sovietici (e degli uomini in generale) il culto della personalità, il culto del dirigente, il culto degli eroi che non sbagliano mai. Ciò è pericoloso e nocivo. La teoria degli "eroi" e della "massa" non è una teoria bolscevica, ma una teoria dei socialdemocratici. Gli eroi danno risalto al popolo, lo trasformano da una massa in un popolo - affermano i socialdemocratici. È il popolo a dare risalto agli eroi – rispondono i bolscevichi ai socialdemocratici. Ogni libro di questo tipo aiuterà il lavoro dei socialdemocratici, e danneggerà l'insieme del nostro lavoro bolscevico.” (LETTERA DI STALIN, PUBBLICATA NEL 1953 NEL "VOPROSY ISTORIJ" (DOMANDE DELLA STORIA) N°11 PRESO DA: J.W.STALIN, WERKE, ERGANZUNGSBAND 1929-1952, BERLINO)
Roy Medvedev, la cui "storia" di questo periodo è virulentemente ostile a Stalin, sottolinea che il fondatore del "culto" fu Karl Radek, che ammise il tradimento contro lo stato sovietico al suo processo pubblico nel 1937:
«Il primo numero della "Pravda" del 1934 riportava un enorme articolo di due pagine di Radek, con lodi orgiastiche a Stalin. L'ex trotskista, che aveva guidato l'opposizione attiva a Stalin per molti anni, ora lo chiamava "il miglior allievo di Lenin, il modello del partito leninista". Questo sembra essere stato il primo grande articolo sulla stampa specificamente dedicato all'adulazione di Stalin, e fu rapidamente ristampato come opuscolo in 225.000 copie, una cifra enorme per l'epoca» (R. A. MEDVEDEV: "LET HISTORY JUDGE"; LONDRA; 1972; P. 148).
Uno dei più ferventi e malati esponenti del "culto" non era altro che Nikita Khrushchev che che nel 1956 ebbe il ruolo principale di denunciarlo:
"Compagni, abbiamo ascoltato al nostro Diciottesimo Congresso del Partito un resoconto della lotta [...] condotta dal nostro Partito e dal suo Comitato Centrale stalinista, diretto dal genio della nostra grande guida e leader, il compagno Stalin. [...] La nostra vittoria nello sconfiggere gli agenti fascisti - tutti questi spregevoli trotskisti, bukhariniani e nazionalisti borghesi - la dobbiamo soprattutto agli sforzi personali del nostro grande leader compagno Stalin. Il Partito Comunista dei Bolscevichi Ucraini [...] si erge solido come un muro d'acciaio attorno al Comitato Centrale Stalinista attorno al suo amato leader - il nostro grande Stalin. La devozione dei bolscevichi ucraini al compagno Stalin riflette l'infinita fiducia e devozione di cui egli gode presso tutto il popolo ucraino. [...] Il popolo ucraino si è [...] stretto più che mai intorno al Partito bolscevico e al nostro grande leader, il compagno Stalin [...] Sotto la guida del compagno Stalin, i bolscevichi dell'Ucraina hanno ottenuto grandi successi [...] Solo come risultato [...] della speciale attenzione prestata dal compagno Stalin allo sviluppo della cultura ucraina, abbiamo ottenuto vittorie così importanti nello sviluppo della cultura. Ecco perché il popolo ucraino proclama con tutto il cuore e l'anima, con il massimo affetto e devozione: "Lunga vita al nostro amato Stalin!". [...] In tutta l'Unione Sovietica le file bolsceviche sono ora più saldamente saldate che mai [...] nella loro fedeltà a [...] Il loro capo e maestro, l'amico del popolo ucraino, il compagno Stalin [...] Viva il genio torreggiante di tutta l'umanità, il maestro e la guida che ci conduce vittoriosamente al comunismo il nostro amato compagno Stalin!" (N. S. KHRUSHCHEV: DISCORSO AL 18. CONGRESSO PCUS, MARZO 1939, IN: "LA TERRA DEL SOCIALISMO OGGI E DOMANI"; MOSCA; 1939; P.381, 382, 383, 389, 390).
Passerei al quarto punto, cioè quello del nazionalismo, teoria già smentita più volte in realtà considerando il forte supporto del compagno Lenin al socialismo in un solo Paese.
"Quando ci viene detto che la vittoria del socialismo è possibile solo su scala mondiale, lo consideriamo solo un tentativo, un tentativo particolarmente disperato, da parte della borghesia e dei suoi sostenitori volontari e involontari di distorcere la verità inconfutabile. La vittoria "finale" del socialismo in un solo paese tuttavia è ovviamente impossibile" (Lenin, DISCORSO AL TERZO CONGRESSO DEI SOVIET DI TUTTA LA RUSSIA , 1918)
“La vittoria completa e definitiva del socialismo su scala mondiale non può ovviamente essere raggiunta solo in Russia; può essere raggiunto solo quando il proletariato è vittorioso almeno in tutti i paesi avanzati o, in ogni caso, in alcuni dei più grandi paesi avanzati. Solo allora potremo dire con assoluta fiducia che la causa del proletariato ha trionfato, che il nostro primo obiettivo - il rovesciamento del capitalismo - è stato raggiunto. Abbiamo raggiunto questo obiettivo in un paese e questo ci pone di fronte a un secondo compito. Da quando è stato stabilito il potere sovietico, da quando la borghesia è stata rovesciata in un paese, il secondo compito è condurre la lotta su scala mondiale, su un piano diverso, la lotta dello Stato proletario circondato da Stati capitalisti. Questa situazione è completamente nuova e difficile. D'altra parte, da quando il dominio della borghesia è stato rovesciato, il compito principale è organizzare lo sviluppo del paese" (VLADIMIR IL'IČ LENIN. OPERE RACCOLTE VOL. 29. 1970. P. 58.)
“So che ci sono, ovviamente, saggi che pensano di essere molto intelligenti e si fanno persino chiamare socialisti, i quali affermano che il potere non avrebbe dovuto essere preso finché la rivoluzione non fosse scoppiata in tutti i paesi. Non sospettano che parlando in questo modo abbandonino la rivoluzione e si schierino dalla parte della borghesia. Aspettare che le classi lavoratrici portino a una rivoluzione su scala internazionale significa che tutti dovrebbero rimanere fermi in attesa. Questa è una sciocchezza" (VLADIMIR IL'IČ LENIN, DISCORSO PRONUNCIATO IN UNA RIUNIONE CONGIUNTA DEL COMITATO ESECUTIVO CENTRALE PANRUSSO E DEL SOVIET DI MOSCA , 14 MAGGIO 1918, OPERE COMPLETE, VOL. 23, P. 9.)
Il compagno Stalin affermava inoltre ciò, riguardo l'internazionalismo proletario:
«Sarebbe erroneo non prendere in considerazione le particolarità specifiche del Capitalismo americano. Il Partito Comunista deve considerarle nel suo lavoro. Ma sarebbe più erroneo basare l’attività del Partito Comunista su questi specifici elementi, perché il fondamento su cui si deve basare nella sua attività ogni Partito comunista, compreso il Partito americano, sono gli elementi generali del capitalismo che sono essenzialmente gli stessi in tutti i Paesi, e non gli elementi specifici di un Paese. Proprio su questo si basa l’internazionalismo dei partiti comunisti. Gli elementi specifici sono semplicemente dei supplementi agli elementi generali.» (Stalin, "Bolshevik", 1930 - pagina 8)
Non mi metterò ad elencare le cose buone fatte dal compagno Stalin oltre alla Seconda guerra mondiale e all'industrializzazione, ma direi puoi aprire un normale libro di storia borghese per leggere te stesso l'alfabetizzazione sovietica e l'apertura mentale del tempo. Come ultimo punto, dato che hai toccato solo queste inutili argomentazioni, aggiungo che il termine "stalinista" è del tutto erroneo, dato che si tratta esclusivamente di un periodo storico, Stalin rifiutò di aggiungere la dicitura 'stalinismo' al già presente marxismo-leninismo:
"Quando Kaganovič gli propone di sostituire la dizione di marxismo-leninismo con quella di marxismo-leninismo-stalinismo, il leader a cui è rivolto tale omaggio risponde: «Vuoi paragonare il c*zzo con la torre dei pompieri» (Loris Marcucci ne "Il commissario di ferro di Stalin", biografia politica di Lazar’ M. Kaganovič, pagine 156-7)
Il marxismo-leninismo, come del resto il socialismo scientifico, condanna il cosmopolitismo, cosa che però il trotskismo, il bordighismo e varie correnti non fanno. Temo che quello che bisognerebbe mettere a "morte" sia l'anticomunismo che propagandi. Allego qualche citazione dei padri del marxismo-leninismo, Marx, Engels e Lenin, riguardo al "socialismo mondiale", il loro pensiero sul concetto di 'patria' è chiaro.
Allo stesso modo che il denaro si sviluppa in moneta mondiale, il possessore di merci si sviluppa in cosmopolita. La relazione cosmopolitica fra gli uomini è in origine soltanto il loro rapporto come possessori di merce. La merce di per sé è superiore a ogni barriera religiosa, politica, nazionale e linguistica. Il suo linguaggio generale è il prezzo, e la sua comunità è il denaro. Ma con lo sviluppo della moneta mondiale in contrapposizione alla moneta nazionale, il cosmopolitismo del possessore di merce si sviluppa come fede della ragione pratica in contrapposizione ai pregiudizi religiosi, nazionali ed altri che ostacolano il ricambio organico dell'umanità.» (Opere Complete Marx-Engels, Vol. XXX, Editori Riuniti, Roma 1986, p. 420)
«Il denaro è la merce universale, già in quanto è la forma universale che ciascuna merce particolare assume idealmente o realmente. Come tesoro e mezzo di pagamento universale il denaro diventa il mezzo di scambio universale del mercato mondiale; la merce universale, non solo concettualmente, ma per il suo modo di esistenza. La particolare forma nazionale che esso assume nella sua funzione di moneta, è abbandonata nella sua forma di denaro. Come tale esso è cosmopolita» (Ibidem, pp. 487-488)
“Il rapido sviluppo dell’industria polacca, che ha ormai superato quella russa, è però a sua volta una nuova prova dell’indistruttibile forza vitale del popolo polacco, è una nuova garanzia della sua prossima ricostituzione nazionale. La ricostituzione di una Polonia forte e indipendente è però una cosa che non riguarda soltanto i polacchi, ma noi tutti. Una sincera cooperazione internazionale delle nazioni europee è possibile soltanto se ciascuna di queste nazioni, in casa propria, è completamente autonoma” (F. Engels, Premessa all’edizione polacca del Manifesto del 1892,disponibile in Manifesto del partito comunista, Feltrinelli Editore, Milano 2017, p. 80)
“Le semplici leggi della morale e del diritto (...) dovrebbero regolare i rapporti tra i privati, come leggi supreme nei rapporti fra le nazioni.” (K. Marx - F. Engels, Opere scelte, Editori Riuniti, Roma 1969, pag.762)
“Poiché la prima cosa che il proletario deve fare è di conquistarsi il dominio politico, di elevarsi a classe nazionale, di costituire se stesso in nazione, è anch'esso ancora nazionale, seppure non certo nel senso della borghesia.” (K. Marx - F. Engels, Opere scelte, Editori Riuniti, Roma 1969, pag. 310)
“Il successo di Garibaldi dimostra che le truppe regie di Napoli sono ancora terrorizzate dall'uomo che ha tenuto alta la bandiera della rivoluzione italiana di fronte ai battaglioni francesi, napoletani, e austriaci, e che la popolazione siciliana non ha perso la fede in lui, o nella causa nazionale.” (F. Engels, Garibaldi in Sicilia, disponibile in K. Marx-F. Engels, Opere complete, Editori Riuniti, vol. XVII, pagg. 392-396)
“La parola d'ordine degli Stati Uniti del mondo, come parola d'ordine indipendente, non sarebbe forse giusta, innanzitutto perché essa coincide con il socialismo; in secondo luogo, perché potrebbe ingenerare l'opinione errata dell'impossibilità della vittoria del socialismo in un solo paese e la concezione errata dei rapporti di tale paese con gli altri.” (Lenin, Opere scelte in due volumi, vol. I, Edizioni in Lingue Estere, Mosca 1949, pag. 608)
“La patria, cioè l'ambiente politico, culturale e sociale, è il fattore più possente nella lotta di classe del proletariato; e, se ha torto Vollmar, che delinea un atteggiamento "puramente tedesco" del proletariato verso la "patria", non ha poi ragione Hervé, che tratta con una così imperdonabile assenza di spirito critico un fattore tanto importante della lotta di emancipazione del proletariato. Il proletariato non può essere indifferente e apatico dinanzi alle condizioni politiche, sociali e culturali della sua lotta, e quindi non possono essergli indifferenti le sorti del suo paese. Ma le sorti del suo paese gli interessano solo nella misura in cui riguardano la lotta di classe, e non in virtù d'un «patriottismo» borghese, assolutamente sconveniente sulle labbra d'un socialdemocratico.” (Lenin, Sulla guerra imperialista, Edizioni Progress, Mosca 1977, pag. 24)
Ricordo che tutte queste citazioni e molto altro possono essere trovate nella raccolta che io e Adam abbiamo creato chiamata "Difesa a baffone".
Content Cardigan Micro Forato Con Bottoni Vestito Stile Blazer Senza Maniche Il blazer è un capo irrinunciabile nell'armadio di ogni donna. Non passa mai di moda ma anzi serve a dar vita ad outfit e abbinamenti sempre di tendenza. Foto Getty Images | Vittorio Zunino CelottoVersace è la paladina dell’abito blazer e dell’ispirazione anni ’80 e a dimostrarcelo c’è anche il suo uso della stampa a foulard. Foto H&MSe si parla di blazer e gilet, quindi, sarà possibile coniugare questi due elementi procurandovi un blazer smanicato con cintura in vita, da usare da solo o abbinato a un top a maniche lunghe o a un pantalone coordinato. Un’alternativa di tendenza al blazer in tessuto sono le giacche in pelle. Poi, il blazer di tweed da donna è sinonimo di eleganza senza tempo, un classico che non passa mai di moda. Per un tocco di colore sprizzante, i nostri vivaci blazer da donna in rosso, verde o blu sono una garanzia per attirare lo sguardo, quindi perché non creare un look con un blazer rosso da donna o un blazer verde? Il chiodo di pelle è uno dei capi d’abbigliamento più amati dalle donne, ma come abbinarlo al meglio per ottenere look fashion punk di carattere o più... È più facile mostrarsi capace e determinata con l'aiuto di un raffinato blazer. Stella McCartney, famosa per gli smoking e le splendide jumpsuits, crea magnifici modelli partendo da una profonda conoscenza del corpo della donna e del suo stile di vita. Abbina un paio di pantaloni slouchy a un top basic bianco. Per spezzare, aggiungi un tocco di colore al look, con un blazer con stampa a quadri, per esempio. Per dare un tocco finale al look, scegli una borsa, delle scarpe o degli accessori dai colori accesi. Allo stesso modo, puoi abbinare il blazer oversize da donna con altri capi oversize, come una felpa con cappuccio. Questa combinazione è perfetta per creare un look pieno di contrasti e 100% semi-formale. Un blazer nero può fare veramente la differenza tra una splendida giornata e una in cui hai bisogno di tre caffè. Non tutti i blazer neri da donna sono uguali, la differenza sta soprattutto nella vestibilità. Cardigan Micro Forato Con Bottoni Ecco spiegato il successo di questo capo che ogni giovane donna dovrebbe custodire gelosa nell’armadio in almeno un modello (come il famoso tubino nero o l’abitino per le occasioni importanti). Se il completo giacca pantalone ti sembra troppo (l’effetto too much), ecco che i blazer fanno proprio al caso tuo. Qui sul negozio virtuale di Terranova trovi blazer da donna in tante varianti di colori e tessuti, che toccano appena i fianchi o scendono morbidi sotto la vita. Se il tartan rosso è perfetto per le feste natalizie, la stampa a quadroni un po’ mascolina su fondo nero, blu o verdone è sempre un’ottima idea. Facciamo del nostro meglio per assicurare che i prodotti che ordini vengano consegnati integralmente e secondo le tue indicazioni. Per ulteriori informazioni visita la nostra pagina Servizio Clienti. La spedizione avviene in 24H, la consegna impiega da 1 a 3 giorni lavorativi. Questo sito utilizza cookie propri e di altri siti per migliorare la tua esperienza di navigazione e di acquisto on line analizzando le tue preferenze e offrendoti servizi e funzionalità più vicine ai tuoi interessi. Utilizziamo i cookie sul nostro sito per offrirti l'esperienza migliore. Clicca su "Accetto Tutti", altrimenti personalizza i consensi nelle impostazioni. La stagione primavera-estate è perfetta per sfoggiare i nostri amati blazer. Nel corso degli anni le giacche, nate come capo d’abbigliamento maschile, sono diventate irrinunciabili anche nell’armadio femminile. Ogni stagione in passerella i blazer donna sono tra i capi cardine delle collezioni e i fashion trend non sembrano saper a rinunciare a questo grande “classico di tendenza”. Una giacca maschile nera, magari dal piglio particolarmente raffinato, è l’ideale per un look sexy e chic nel medesimo tempo. Scegli il tuo blazer dress in un tessuto deluxe, come il raso, la seta o un sontuoso velluto. Iscriviti alla newsletter per ottenere subito CODICE SCONTO del -20% su tutta la collezione + la spedizione gratuita. Vuoi ricevere consigli di stile nella tua casella di posta? Potrai scoprire tutte le nuove tendenze di moda, bellezza e decorazione d'interni. Riceverai, inoltre, buoni sconto, offerte di compleanno e inviti esclusivi ad eventi, direttamente nella tua casella di posta. In queste situazioni, il blazer è la giacca da donna più versatile e di tendenza. Benché le basi del suo design siano ben definite, è incredibile il numero di varianti che, anno dopo anno, rendono questo capo intramontabile e sempre alla moda. Utilizziamo i cookie per offrirti l'esperienza di shopping online migliore possibile sul nostro sito. Clicca 'Accetta tutti' per abilitare tutti i cookie, o 'Voglio scegliere i cookie' per impostare le tue preferenze. Per ulteriori informazioni si rimanda alla nostra politica sui cookie qui. Ma passiamo alle colorazioni fluo che tanto sono piaciute a Balmain, Jacquemus e Balenciaga per le loro collezioni estive 2021. Foto Getty Images | Jeremy MoellerUn blazer in colori pastello potrà essere abbinato, ad esempio, a un bermuda coordinato, a una gonna plissettata in tessuto leggero, a un paio di jeans per un look casual ma raffinato e giovanile. Un paio di tronchetti a tacco quadrato e una borsa dal design futuristico saranno davvero l’ideale per completare un look da vera it-girl. Ci permettono di personalizzare e migliorare il nostro sito per te, grazie all’analisi dell’efficacia delle nostre campagne marketing. Utilizziamo i cookie per offrirti l'esperienza di shopping online migliore possibile sul nostro sito. I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza in questo sito Web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella privacy policy. Il blazer nero e il blazer bianco da donna sono sempre pronti a coprirti le spalle in ogni occasione. Se preferisci tonalità ugualmente efficaci e facili da abbinare, opta per i blazer beige o grigi da donna. In materia di colori al neon non c’è da risparmiarsi nemmeno in fatto di accessori, che daranno un tocco di colore accattivante ai vostri look con blazer donna. Ci sono occasioni in cui il dress code è formale come al lavoro, la laurea o un matrimonio, e altre in cui si può giocare con lo spezzato e prendere in prestito solo queste giacche. Di sicuro rimane l’effetto eleganza che si può declinare in tanti modi diversi. Vestito Stile Blazer Senza Maniche Grazie per esserti iscritto alla newsletter di Fashiola.it. Inserendo il tuo indirizzo e-mail dichiari di volerti iscrivere alla newsletter Liu Jo. Per maggiori informazioni consulta la nostra Informativa a tutela della privacy. Per saperne di più sui cookie e sul perché li utilizziamo, visita la nostra pagina A proposito dei cookie. Questi cookie forniscono funzionalità ottimizzate per la tua user experience. Per esempio, servono a ricordare le tue preferenze d’acquisto e personalizzare la tua esperienza sul sito, tra cui la lingua e la regione, per aiutarti ad arrivare alla sezione del sito più adatta a te. Disabilitare questi cookie potrebbe rendere il sito meno pertinente alle tue esigenze. https://preview.redd.it/lhiqke1vi1q81.png?width=392&format=png&auto=webp&s=21d0ab5fff5875ec99e7aca8a56acd667821801b Abbiamo creato tre stili diversi e unici, abbinando solo capi basic. La moda, nel corso della sua storia, ha consentito che i modelli tipicamente maschili potessero contagiare anche le collezioni femminili, adattando il taglio alla silhouette della donna. È quello che è successo con il tailleur giacca e pantalone dal taglio maschile, le scarpe oxford e i pantaloni chino. Lo stesso vale per i blazer da uomo che noi donne abbiamo fatto nostri. Se la giacca in denim è un’icona di stile casual, un blazer nero è perfetto per aggiungere un tocco lussuoso ai tuoi look più casual. Se vuoi costruire un guardaroba con dei capi essenziali su cui poter contare sempre, scegli dei colori neutrali. Elegante abito blazer doppiopetto con bottoni e spalline decorate con pietre. Ovviamente, se vuoi aggiungere volume al tuo look, scopri i nostri design larghi, come i blazer lunghi da donna. Con dei pantaloni slim e scarpe con o senza tacco, il successo è garantito. Questi cookie ci aiutano a capire come il nostro sito viene utilizzato, tracciando il numero delle visite e le fonti del traffico. Ci permettono di personalizzare e migliorare il nostro sito per te, grazie all’analisi dell’efficacia delle nostre campagne marketing. Tutte le informazioni raccolte da questi cookie sono aggregate e quindi anonime. Disabilitare questi cookie potrebbe fornirci meno informazioni per migliorare il sito e la tua user experience. Uno di questi è sicuramente il blazer dress, uno dei vestiti più sexy dell’autunno inverno 2018, fortemente ispirato alle tendenze anni ’80 e da inserire assolutamente nell’armadio alla velocità della luce. I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza in questo sito Web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella privacy policy. Daily Ritual Ultra-Soft Milano Stitch Drawstring Hoodie Sweater Sweaters, Blu Marino, S Comodo e versatile, questo maglione è perfetto da solo o come strato sotto un blazer o giacca. Inizia ogni abbigliamento con la gamma di alti basici di Daily Ritual. Per una tenuta elegante e ricercata, punta su un vestito a blazer per sfoggiare un look sobrio ed elegante, classico e originale adatto per i fine settimana e gli appuntamenti più casual. Blazer imprescindibili che diventeranno i tuoi preferiti. https://www.allylikes.com/c/it/201580118.html
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